Sostenibilità e standard di sicurezza dell’industria chimica rappresentano un punto di riferimento anche nel mondo della moda. Dopo la realizzazione, nel 2016, delle Linee Guida sui requisiti eco-tossicologici per gli articoli di abbigliamento, pelletteria, calzature e accessori, Federchimica, sempre in partnership con Sistema Moda Italia, UNIC, Camera Nazionale della Moda Italiana e Associazione Tessile e Salute, presenta le Linee Guida sui requisiti eco-tossicologici per le miscele chimiche e gli scarichi industriali delle aziende manifatturiere.
Un altro importante passo nella "roadmap sustainable fashion" per produrre abbigliamento in modo virtuoso e sostenibile. Un segnale forte delle imprese chimiche e di tutte le componenti della filiera, finalizzato alla promozione di una nuova concezione della moda, che faccia tendenza anche guardando al futuro, con consapevolezza e crescente attenzione al benessere del pianeta e dei consumatori.
Il documento, che esamina i requisiti eco-tossicologici delle miscele chimiche destinate alla produzione di abbigliamento, pelletteria, calzature e accessori, testimonia ancora una volta l’impegno costante dell’industria chimica nell'attuare e promuovere modelli volontari di gestione responsabile lungo tutta la filiera produttiva, "alzando l'asticella" verso livelli di sicurezza superiori rispetto a quelli, già elevati, stabiliti dalle normative vigenti.
L’adesione a queste Linee Guida, volontaria e numerosa da parte delle aziende, rappresenta un ulteriore tassello nel processo di implementazione e miglioramento degli standard, un processo sostenuto da sforzi significativi in attività di ricerca e nell'impiego di tecnologie in continua innovazione.
L’intera filiera ha ora a disposizione, anche per le sostanze nelle miscele chimiche, un documento di riferimento unico, elaborato con un approccio scientifico, metodologico, condiviso e riconosciuto da tutti gli attori della supply chain.
In questo modo, le aziende saranno coinvolte nel miglioramento dei propri prodotti e nell'introduzione di ulteriori buone prassi di fabbricazione: un vantaggio per l’ambiente, per l’economia e per il consumatore.