Responsible Care: i principali indicatori in sintesi

30 ottobre 2018

Responsible Care è il Programma volontario dell’industria chimica mondiale, con il quale le imprese si impegnano a realizzare valori e comportamenti di eccellenza, nelle aree della sicurezza, della salute e dell’ambiente, in modo da contribuire allo sviluppo sostenibile del pianeta. 
Il Programma è attualmente adottato in Italia da 165 imprese associate a Federchimica, che con 30,3 miliardi di euro rappresentano il 55% del fatturato aggregato dell’industria chimica in Italia.
Per sicurezza, salute e ambiente le imprese aderenti a Responsible Care spendono ogni anno il 2,6% del proprio fatturato e realizzano investimenti pari a circa il 20% del totale investito.

SICUREZZA

  • La chimica è uno dei settori manifatturieri con il minor numero di infortuni rapportato alle ore lavorate, migliore del 33,5% rispetto alla media manifatturiera nel 2017.
  • Le imprese aderenti a Responsible Care rappresentano l’eccellenza del settore, con una performance migliore di circa 35% rispetto all’industria chimica nel suo complesso.
  • Gli infortuni sul lavoro sia delle imprese chimiche sia di quelle aderenti a Responsible Care si sono ridotti in maniera significativa e costante negli anni.
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SALUTE

  • L’industria chimica è tra i settori manifatturieri con le migliori prestazioni in termini di incidenza di patologie connesse allo svolgimento di mansioni professionali in proporzione all'attività lavorativa effettuata (mediamente inferiore di circa il 45% rispetto alla industria manifatturiera).
  • L’andamento dell’indice di frequenza delle malattie professionali dell’industria chimica - pur caratterizzato da una variabilità anche significativa ma legata alle caratteristiche specifiche del parametro – è in miglioramento strutturale (0,26 nel 2017 vs. 0,43 nel 2010).
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CONSUMI DI RISORSE
Materie prime di origine fossile ad uso feedstock

  • L’industria chimica ha costantemente ridotto i consumi di materia prima di origine fossile nel corso degli anni, passando dagli 8,3 Mtep del 1990 ai 5,6 Mtep del 2016.

  • L’indice dei consumi specifici (calcolato a parità di produzione) si è ridotto del 24,8% nel periodo 1990-2017, a dimostrazione che l’efficienza nell’utilizzo delle risorse da parte dell’industria chimica è indipendente dalla congiuntura economica, in ripresa negli ultimi tre anni dopo il lungo periodo di crisi 2008 – 2014.

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Energia

  • L’industria chimica ha ridotto i consumi energetici in valore assoluto del 43,6% rispetto al 1990.

  • La tendenza di miglioramento dell’industria chimica è indipendente dalla congiuntura economica, in ripresa negli ultimi tre anni dopo il lungo periodo di crisi 2008-2014: questa affermazione è evidente osservando l’andamento dell’indice di efficienza energetica elaborato a parità di livelli produttivi che, rispetto al 1990, è migliorato del 55,1%.

  • Di fatto l’industria chimica è già in linea con gli obiettivi UE che impongono un incremento dell’efficienza energetica a livello comunitario del 20% al 2020 e del 27% al 2030.

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 Consumi di acqua

  • I consumi di acqua delle imprese aderenti a Responsible Care nel 2017 sono stati pari a 1.301 milioni di m3, in riduzione sia rispetto all'anno precedente (1.382), sia al 2014 (1.450). Rispetto al 2005, primo anno per il quale si ha un dato significativo e attendibile, la riduzione è stata di circa 850 milioni di m3.
  • Le imprese chimiche utilizzano l’acqua principalmente per il raffreddamento degli impianti (93%) e per la parte rimanente per i processi produttivi, per i prodotti e per la pulizia dei siti (7%).
  • Le fonti principali di approvvigionamento delle imprese aderenti a Responsible Care sono il mare (76,6%) e il fiume (10,8%), che vengono impiegate proprio per il raffreddamento degli impianti; il loro utilizzo comporta quindi un limitato impatto ambientale in quanto, la parte che non evapora durante il processo di raffreddamento o che non viene eventualmente rimessa in circolo negli impianti, viene restituita ai corpi idrici.
  • Le fonti più scarse e pregiate ossia l’acquedotto e il pozzo rappresentano solo rispettivamente lo 0,9% e l’11,7% degli utilizzi delle imprese chimiche.
  • Infine l’utilizzo di acqua potabile proveniente da acquedotto nel 2017 è stato di 13 Mm3 valore considerevolmente inferiore rispetto al 2005 (-20,1 Mm3).
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EMISSIONI DI GAS SERRA

  • L’industria chimica ha ridotto le emissioni di gas serra del 61% rispetto al 1990 e, anche in questo caso, è già in linea con gli obiettivi dell’Unione europea al 2020 (-20% a livello comunitario) e al 2030 (-40%).
  • Le emissioni specifiche, ossia calcolate a parità di produzione, si sono ridotte del 56,8% rispetto al 1990, testimoniando, anche in questo caso, che l’impegno delle imprese chimiche nella riduzione del proprio impatto sui cambiamenti climatici non è correlata alla congiuntura economica.
  • I miglioramenti ottenuti riguardano principalmente la CO2 e l’N2O. L’anidride carbonica si è ridotta grazie all'incremento di efficienza dei processi di combustione e al miglioramento del mix dei combustibili negli usi energetici (sostituzione olio combustibile con gas naturale maggiormente eco-compatibile); il protossido di azoto è diminuito grazie all'adozione di miglioramenti tecnologici di processo.
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Le altre emissioni in atmosfera

  •  Le altre emissioni in atmosfera presentano una tendenza in miglioramento non solo nei valori assoluti, ma anche nell'indicatore delle emissioni specifiche, ossia calcolate a parità di produzione; segno quest’ultimo di un miglioramento effettivo dei processi produttivi e delle prestazioni ambientali delle imprese chimiche.
    Variazioni 2017 su 1989
    NOx     - 92%
    SO2     - 99%

GLI SCARICHI E LA QUALITÀ DEI CORPI IDRICI

  • Anche in questo caso le emissioni specifiche in acqua, calcolate cioè a parità di produzione, continuano a ridursi a dimostrazione di un miglioramento comunque effettivo delle prestazioni ambientali.

  • L’attenzione alla riduzione dell’immissione di inquinanti nei corpi idrici contribuisce al miglioramento della biodiversità dei corsi d’acqua dolce e del mare.
    Variazioni 2017 su 1989
    COD               -77%
    Azoto              -71%

 LA GESTIONE DEI RIFIUTI

  • Le imprese chimiche, quelle aderenti a Responsible Care in particolare, agiscono già secondo quanto previsto dal paradigma dell’Economia Circolare; prevengono per quanto possibile la produzione di rifiuti, destinano il 24% a riciclo e il 39% a ripristino ambientale, ricorrendo solo in minima parte allo smaltimento in discarica.

  • La produzione di rifiuti totale delle imprese aderenti a Responsible Care è stato nel 2017 di 1,3 Mt. La percentuale di rifiuti pericolosi sul totale è pari al 32,9% nel 2017.

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