La ricerca industriale è nata nelle imprese chimiche europee in virtù della natura stessa del settore, impegnato nella trasformazione della materia, e dello stretto legame esistente tra scienza e industria.
L’industria chimica rappresenta l’8% delle spese di Ricerca e Sviluppo di tutta l’industria manifatturiera europea. L’importanza dell’innovazione chimica va però ben al di là di questo.
Essendo quello chimico un prodotto intermedio, l’innovazione nel settore ha un effetto moltiplicativo in grado di rendere innovativi numerosi manufatti finiti.
Le imprese chimiche sono più innovative della media delle imprese manifatturiere in Italia: il 61% ha introdotto innovazioni a fronte di una media pari al 41% (anno 2014).
La chimica può essere considerata un settore high tech. Infatti, la presenza di imprese innovative è prossima a quella dei settori altamente tecnologici (farmaceutica, macchine per ufficio, telecomunicazioni, apparecchi di precisione).
Nella chimica l’innovazione non è solo di processo (42% delle imprese) – comunque molto importante per migliorare l’efficienza, ridurre i costi e l’impatto sull’ambiente – ma anche e soprattutto di prodotto (52% contro il 28% della media manifatturiera). Attraverso i suoi intermedi innovativi la chimica trasferisce innovazione tecnologica ai settori clienti, ossia alla gran parte dell’industria e, in particolare, ai settori cuore del Made in Italy, ricoprendo il ruolo di vera e propria “infrastruttura tecnologica”.
Rispetto a un’immagine stereotipata di un’industria nazionale che non fa ricerca, la chimica investe in Italia circa 465 milioni di euro in R&S, con un’incidenza sul valore aggiunto circa del 5%. Le spese complessive di innovazione superano gli 800 milioni di euro (incidendo per l'8,4% sul valore aggiunto).
Nell’industria chimica si occupano di R&S oltre 5.000 addetti, pari al 4,9% dell’occupazione totale del settore e al 4,9% del totale degli addetti che si dedicano alla R&S nell’industria italiana.
Nonostante il calo degli investimenti per la chimica in Europa, esistono ancora significative potenzialità e opportunità di crescita: nel mondo, la domanda e la produzione chimica continuano a crescere a tassi significativi perché i processi di industrializzazione e il soddisfacimento dei bisogni più avanzati (salute, risparmio energetico, sport, benessere in generale) comportano un elevato consumo di chimica.
Per aumentare la competitività della chimica in Europa, sarebbe opportuno creare un sistema di incentivi all’innovazione e un ambiente favorevole per la proprietà intellettuale, promuovere l’accettazione dell’innovazione nell’opinione pubblica, stabilire priorità nella ricerca per la crescita, la salute e l’ambiente, favorire il trasferimento delle conoscenze e dell’innovazione, promuovere la cultura scientifica e adoperarsi per colmare il gap formativo, sviluppare sinergie tra la ricerca pubblica e quella privata, in particolar modo supportando le PMI.