Manovra, Lamberti su Plastic Tax: provvedimento iniquo e insensato che sottrae risorse a settori chiave per l'innovazione

30 ottobre 2019

“Si colpisce la plastica in modo demagogico, senza tener conto dell’impatto disastroso che questa tassa avrà su tutte le imprese, con ricadute devastanti sugli investimenti a favore dell’innovazione”. Così Paolo Lamberti, Presidente di Federchimica, la Federazione nazionale dell’industria chimica che rappresenta, tra gli altri, i produttori di materie plastiche, di prodotti per la detergenza e di cosmetici, che sarebbero fortemente colpiti dal provvedimento, commenta il testo della Manovra sulla cosiddetta plastic tax e la sua applicazione.

 “Questo dirompente aggravio di costi – aggiunge Lamberti – oltre a mettere in gravissimo pericolo la sopravvivenza di tante piccole e medie imprese, di fatto sottrarrà  fondi che le imprese chimiche destinano alla ricerca e all’innovazione  per trovare le migliori soluzioni tecnologiche in ottica di sostenibilità. Stupisce che proprio il Governo, che chiede alle imprese una riconversione delle produzioni secondo i principi dell’economia circolare, di fatto sottragga alle imprese risorse ben superiori a quelle necessarie per la riconversione stessa: così non ci saranno certo le condizioni per investire in impianti di riciclo chimico-molecolare, ovvero la tecnologia che consentirebbe la completa circolarità delle materie plastiche”. 

Si colpisce così un settore di assoluta eccellenza, che propone soluzioni innovative a comparti strategici come il Made in Italy  e che, in generale, rappresenta un motore tecnologico importantissimo per tutte le filiere produttive. “Basti pensare – ha proseguito Lamberti – che l’industria chimica in Italia, negli ultimi 10 anni, ha aumentato del 70% la quota di personale dedicato alla ricerca.

“Questa proposta – conclude Lamberti - va nella direzione esattamente opposta a quella annunciata: indebolisce le imprese, aumenta i costi  per i consumatori e non incide positivamente sui comportamenti, mettendo invece a rischio la possibilità di trovare soluzioni serie, efficaci e sostenibili a livello ambientale”.

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