Il Ministro Valditara incontra gli industriali chimici. Buzzella: “Servono giovani chimici per creare un mondo sostenibile”

10 marzo 2025

Oggi il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha incontrato i Componenti il Consiglio Generale di Federchimica, la Federazione nazionale dell’industria chimica.

«Per l’industria chimica la scuola è una vera priorità, perché siamo un’industria basata sulla scienza. Chi studia chimica ha accesso a percorsi professionali qualificati, con livelli di scolarizzazione molto più alti della media industriale: nelle nostre imprese i laureati sono percentualmente il doppio. Inoltre, il 96% dei collaboratori in questo ambito ha un rapporto di lavoro a tempo indeterminato e oltre il 30% degli addetti è coinvolto annualmente in un corso di formazione, perché nella chimica la formazione continua è già una realtà» ha commentato Francesco Buzzella, Presidente di Federchimica.

In Italia, l’industria chimica impiega circa 113 mila addetti, con una quota pari al 10% dell’occupazione settoriale europea. Tra il 2015 e il 2023 il settore ha generato oltre 8.000 nuovi posti di lavoro, contribuendo a creare occupazione nel Paese in misura maggiore rispetto alla media dell’industria manifatturiera.

Tuttavia, il settore riscontra oggi crescenti difficoltà di reperimento del personale: nel 2022 oltre 1/3 delle nuove assunzioni previste è risultato di “difficile reperimento”. Si tratta di un fenomeno che interessa non solo figure con un’alta specializzazione, in cui si riscontra una carenza di competenze ma, in misura significativa, anche figure tecnico-operative (turnisti e addetti alla produzione) e che comporta un aumento del divario tra domanda e offerta.

«Abbiamo un’urgenza di vocazioni – ha aggiunto Aram Manoukian, Vicepresidente di Federchimica con delega all’Education – e nella formazione chimica permane un drammatico divario tra domanda e offerta di “periti”: l’andamento delle iscrizioni ai Corsi di Laurea in Chimica presenta una diminuzione generalizzata. Anche il numero dei diplomati ITS Academy non riesce a soddisfare completamente il fabbisogno delle nostre imprese. Con le scuole medie abbiamo fatto molto per orientare verso gli Istituti tecnici, ma ancora troppo spesso scompaiono le classi ad indirizzo chimico e materiali, mentre si moltiplicano quelle in ambito ambientale e sanitario, di cui abbiamo certamente bisogno ma non con un rapporto così squilibrato».

«Chiediamo al Ministro di dare ampio spazio anche alla chimica nella promozione dell’istruzione tecnica e professionale e di aiutarci a migliorare l’orientamento fin dal primo ciclo scolastico perché i nostri ragazzi e ragazze sono “materia prima” strategica per la competitività del settore. Le imprese chimiche – ha concluso Buzzella - chiedono a gran voce e sono pronte ad accogliere personale preparato: talenti e professionisti capaci di elaborare gli strumenti per affrontare concretamente le sfide della sostenibilità. Per questo occorre impegnarsi con l’obiettivo comune di migliorare il dialogo con tutti gli attori della formazione. Collaboriamo tutti per costruire insieme il futuro dei nostri ragazzi e ragazze, che è anche quello del nostro Paese».

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