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L'INDUSTRIA CHIMICA IN CIFRE

Dati e analisi per conoscere meglio l'industria chimica

L'obiettivo è rendere disponibili, in modo semplice, le informazioni necessarie per la comprensione delle problematiche dell'industria chimica, del suo ruolo e dei suoi trend evolutivi nel mondo e in Italia. Ogni sezione tratta un argomento specifico accompagnando al testo alcune tavole.

Orientamento ai mercati esteri sempre più diffuso e diversificato


L’industria chimica mostra una propensione all’export elevata e crescente: la quota di export su fatturato è cresciuta di oltre 28 punti percentuali negli ultimi 20 anni, raggiungendo il 65% nel 2022.

La chimica, insieme a farmaceutica e meccanica, è tra i settori industriali italiani con la più elevata incidenza di imprese esportatrici (47% a fronte di una media manifatturiera del 16%).

Il 30% delle imprese chimiche esporta anche in Asia e il 23% in Nord America.

Il 37% delle imprese esporta più della metà del fatturato, il 10% oltre tre quarti risultando quindi sostanzialmente svincolato dal mercato interno.



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Le imprese multinazionali contribuiscono in misura determinante all’export del settore chimico in Italia. In particolare, i Gruppi a controllo estero rivestono una quota del 45% e quelli a controllo italiano contribuiscono per un ulteriore 35%. La restante parte (20%) riguarda imprese indipendenti e Gruppi domestici italiani.



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I mercati di destinazione più importanti dell’export chimico rimangono quelli avanzati dell’Europa occidentale (Germania, Francia, Spagna) e gli USA.

Tra i Paesi emergenti, presentano le quote più elevate Polonia, Turchia e Cina.

L’import proviene prevalentemente da altri paesi europei (Germania, Francia, Belgio e Paesi Bassi). Tuttavia, la Cina si è affermata quale secondo Paese fornitore passando da una quota del 3% nel 2010 ad oltre il 10% nel 2022.

Come conseguenza del conflitto in Ucraina e delle sanzioni che hanno colpito anche prodotti chimici, nel 2022 la quota di esportazioni verso la Russia si è dimezzata (dal 2% nel 2021 a circa l’1%). L’incidenza del mercato russo, pur essendo nel complesso limitata, risultava più significativa per alcuni prodotti quali vernici e adesivi. In termini di import, la maggiore rilevanza si riscontrava nell’ambito dei fertilizzanti.



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