PMI chimiche- imprese di qualità

L’importanza delle PMI nell’industria chimica è spesso sottovalutata: a livello europeo rappresentano ben il 36% dell’occupazione e una quota del 45% nella chimica fine e specialistica, dove sono meno rilevanti le economie di scala. In Italia il loro ruolo è ancora più significativo: attivano, infatti, il 61% dell’occupazione, il 67% nella sola chimica a valle (anche se queste quote includono alcune filiali di Gruppi esteri e le imprese con meno di 250 addetti facenti parte di Gruppi italiani).

Le PMI chimiche sono imprese di qualità, come dimostrano i dati per addetto relativi al valore aggiunto e alle spese del personale, decisamente più elevati rispetto alle PMI industriali.

Uno degli aspetti più critici per le PMI chimiche riguarda l’impatto di normative inutilmente complesse che, imponendo i medesimi requisiti a tutte le imprese, agiscono come un costo fisso e penalizzano soprattutto le realtà medio-piccole, rischiando persino di bloccarne i processi di sviluppo. In assenza di personale dedicato agli aspetti normativi, infatti, sottraggono risorse ad attività strategiche come la ricerca o l’attività stessa dell’imprenditore.

Tali problematiche rischiano di essere amplificate dalle molteplici iniziative legislative previste dal Green Deal, anche alla luce dell’elevato numero di sostanze che richiede l’attività di formulazione e del conseguente moltiplicarsi degli oneri normativi. 

Diapositiva 3.13