Nel 1987 le Nazioni Unite hanno definito lo sviluppo sostenibile con una formulazione valida ancora oggi: “soddisfare i bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità per le generazioni future di soddisfare i propri”. Per realizzarlo occorre prestare attenzione a tre dimensioni, identificate dalle cosiddette “Tre P”: Persone, Pianeta e Prosperità.
Solo con un approccio equilibrato e attento a tutte e tre le componenti dello sviluppo sostenibile, inclusi gli aspetti economici e sociali, sarà possibile cogliere nella transizione ecologica un’occasione di sviluppo ed evitare i rischi di declino competitivo e di impoverimento. Lo sviluppo, infatti, è presupposto necessario alla creazione di posti di lavoro e genera le risorse utili per investire nella tutela dell’ambiente.
L’industria chimica costituisce un modello di riferimento capace di generare un circuito virtuoso tra ambiente, crescita e benessere con prestazioni migliori della media manifatturiera in tutti gli ambiti della sostenibilità. Ricerca e proiezione internazionale, oltre a tradursi in retribuzioni più elevate, consentono un posizionamento competitivo più avanzato. La sicurezza e la tutela ambientale sono sostenute dagli investimenti in innovazione e formazione.