Ambiente, salute e sicurezza

AGGIORNAMENTI A LIVELLO EUROPEO

GREEN DEAL ED ECONOMICA CIRCOLARE

In linea con il “Green Deal” approvato nel dicembre 2019 e con i successivi “Piano d’azione per l’economia circolare” e “Piano d’azione per azzerare l’inquinamento atmosferico, idrico e del suolo” (cd. “inquinamento zero”), la Commissione europea ha portato avanti diversi dossier relativi alla revisione delle norme sulla qualità delle acque, sulla riduzione delle emissioni, sul suolo e sui rifiuti.

Sono tutti temi di interesse per il settore chimico e che Federchimica ha seguito con grande attenzione.

ACQUE

Uno dei principali obiettivi del Green Deal europeo è quello di prevenire e porre rimedio all’inquinamento di aria, acqua, suolo e prodotti di consumo. Di conseguenza, il 26 ottobre 2022 la Commissione ha pubblicato – in linea con il Piano d’azione “Inquinamento zero” - un Pacchetto di misure legislative dedicate al contrasto dell’inquinamento atmosferico e delle acque, che modificheranno alcune normative di interesse per il settore chimico.

Tali proposte legislative riguardano in particolare:

  • la gestione integrata delle acque: proposta che modifica la Direttiva 2000/60/CE che istituisce un quadro per l’azione comunitaria in materia di acque, la Direttiva 2006/118/CE sulla protezione delle acque sotterranee dall’inquinamento e dal deterioramento e la Direttiva 2008/105/CE relativa a standard di qualità ambientale nel settore della politica delle acque;
  • il riesame della Direttiva sul trattamento delle acque reflue urbane (UWWTD - rifusione della Direttiva 91/271/CEE);
  • la revisione della normativa dell’Unione europea sulla qualità dell’aria ambiente: proposta che modifica la Direttiva 2004/107/CE concernente l’arsenico, il cadmio, il mercurio, il nichel e gli idrocarburi policiclici aromatici nell’aria ambiente e la Direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell’aria ambiente e per un’aria più pulita in Europa.

Per quanto riguarda il primo dossier, la proposta di revisione degli elenchi di inquinanti delle acque superficiali e sotterranee prevede di includere sostanze “con effetti problematici ben documentati” sull’ambiente e sulla salute umana. Tra questi spiccano in particolare le sostanze poli- e per-fluoroalchiliche (PFAS). Tra gli altri, anche agrofarmaci e prodotti di degradazione come il glifosato, il bisfenolo A e alcuni prodotti farmaceutici utilizzati come antidolorifici, antinfiammatori e antibiotici. È sempre alta l’attenzione verso alcune problematiche emergenti fortemente legate alla qualità delle acque, quali, ad esempio, la valutazione degli effetti combinati di diverse sostanze chimiche, la persistenza e la mobilità delle sostanze e i loro usi. Questi temi sono affrontati con una serie di proposte organiche all’interno della Strategia in materia di sostanze chimiche sostenibili (CSS). Federchimica ha seguito le proposte nell’ambito delle discussioni in corso, a livello nazionale ed europeo, dove Consiglio e Parlamento hanno adottato rispettivamente la propria opinione e posizione e si è pertanto avviato il negoziato interistituzionale (il cosiddetto “trilogo”).

Sul tema del trattamento delle acque reflue urbane (UWWTD), l’attuale normativa europea è stata adottata nel 1991 e la sua valutazione nel 2019 ha confermato che l’attuazione della Direttiva ha portato a una significativa riduzione degli inquinanti negli effluenti delle città, portando a miglioramenti nella qualità dei bacini idrici dell’UE. Tuttavia, da allora sono emersi nuovi contaminanti, in particolare i microinquinanti, principalmente a causa del forte aumento demografico nelle aree urbane, dei progressi scientifici raggiunti dalla scienza in generale, che portano a una qualità della vita più lunga e migliore, nonché della messa a punto di tecniche di rilevamento analitico più sensibili. I punti cardine di questa proposta di Direttiva sono la neutralità energetica del settore del trattamento delle acque reflue urbane entro il 2040 e il miglioramento della qualità dei fanghi per consentirne un maggiore riutilizzo. Sarà incluso l’obbligo di recuperare i nutrienti dalle acque reflue, nuovi standard per i microinquinanti, ulteriori requisiti per le microplastiche e il monitoraggio “sistematico” delle acque reflue per diversi virus, tra cui il CoV-SARS-19. Da sottolineare l’impegno richiesto ai fabbricanti di prodotti farmaceutici e cosmetici con l’istituzione di un sistema di Responsabilità Estesa del Produttore (EPR) per sostenere alcuni dei costi correlati al trattamento delle acque reflue urbane. Federchimica ha monitorato l’iter legislativo che si è concluso ad aprile 2024 con l’approvazione da parte del Parlamento europeo dell’accordo raggiunto con il Consiglio dell’UE. La Direttiva sul trattamento delle acque reflue urbane è uno dei dossier a cui si applicherà la c.d. ‘procedura corrigendum’, necessaria per quelle normative su cui si è raggiunto un accordo di trilogo che, per motivi di tempo, non è stata soggetta ai necessari controlli giuridici e linguistici prima della fine della scorsa legislatura.  Una volta terminati i controlli, il nuovo Parlamento formatosi a seguito delle elezioni europee dovrà approvare un «corrigendum» rispetto al testo votato il 10 aprile 2024. Il Consiglio dell’UE dovrà adottare il testo finalizzato. A quel punto, la Direttiva sarà pubblicata in Gazzetta Ufficiale e potrà entrare in vigore.  Dopo l'entrata in vigore, gli Stati membri avranno 30 mesi per recepire la Direttiva nel proprio ordinamento.

La revisione della legislazione sulla qualità dell’aria prevede standard provvisori per il 2030, per raggiungere l’obiettivo “inquinamento atmosferico zero” entro il 2050. Da questa ambiziosa impostazione deriva la riduzione di oltre la metà del valore limite annuale per il particolato fine PM2,5 (attualmente 25 microgrammi per metrocubo) e una revisione periodica degli standard di qualità dell’aria per rivalutarli in linea con le ultime evidenze scientifiche e con gli sviluppi sociali e tecnologici.

EMISSIONI IN ATMOSFERA

Il 5 aprile 2022 la Commissione europea aveva presentato due proposte legislative per la revisione della Direttiva sulle emissioni industriali (IED) e del Regolamento sul registro europeo delle emissioni e dei trasferimenti di sostanze inquinanti (E-PRTR).

L’iter di revisione della direttiva sulle emissioni industriali, seguito fin dalle prime fasi da Federchimica, si è concluso e il provvedimento è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea il 15 luglio 2024. Gli Stati membri hanno 22 mesi, ovvero fino al 1° luglio 2026, per recepire la Direttiva nel proprio ordinamento, che in Italia avverrà con una modifica del D.Lgs 152/2006, Parte II.

È stato inoltre pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea del 2 maggio 2024 il Regolamento (UE) 2024/1244 relativo alla comunicazione dei dati ambientali delle installazioni industriali e alla creazione di un Portale sulle emissioni industriali. Il provvedimento è entrato in vigore il 22 maggio 2024 e sarà applicabile dal 1° gennaio 2028, quando sostituirà, abrogandolo, il previgente Regolamento 166/2006.

BEST AVAILABLE TECHNIQUE REFERENCE DOCUMENTS

Per quanto riguarda la revisione dei BREF (Best Available Technique Reference Documents), a dicembre 2022 sono state pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea le conclusioni sulle BAT (Best Available Techniques) del BREF WGC e del BREF TXT e a gennaio 2023 è avvenuta la conclusiva pubblicazione dei BREF sul sito web dell’EIPPCB (European Integrated Pollution Prevention and Control Bureau). Federchimica partecipa ad un tavolo tecnico, istituito da Regione Lombardia, per definire delle Linee di indirizzo comuni per l'applicazione omogenea, nella Regione, del BREF WGC, in vista del riesame delle autorizzazioni da effettuarsi entro il 12 dicembre 2026.

A novembre 2021 è stato, inoltre, avviato l’iter di revisione del BREF LVIC (Large Volume Inorganic Chemicals), il documento tecnico di riferimento relativo alla fabbricazione di grandi volumi di prodotti chimici inorganici. Il nuovo documento avrà un campo di applicazione molto esteso e diversificato e sostituirà due BREF attualmente esistenti (LVIC-AAF - Ammonia, Acids and Fertilizers, e LVIC-S - Solids and Others).

Per la revisione di questo documento è stato attivato il Technical Working Group, all’interno del quale, nella delegazione italiana, sono presenti alcune imprese chimiche, di cui ad ottobre 2022 si è tenuto il kick-off meeting, base per lo sviluppo del questionario per la raccolta di dati specifici degli impianti, che la Commissione ha somministrato alle imprese interessate dal BREF LVIC a gennaio 2024. Nel frattempo, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha organizzato, con la collaborazione di Federchimica, le cosiddette Site Visit a tre impianti italiani.

GAS FLUORURATI E SOSTANZE OZONO-LESIVE

Il 5 aprile 2022 la Commissione ha adottato la proposta di Regolamento sui gas fluorurati a effetto serra e la proposta di Regolamento sulle sostanze che riducono lo strato di ozono.

Entrambe le proposte intendono riallineare la legislazione europea vigente sui gas fluorurati e sulle sostanze che riducono lo strato di ozono agli obiettivi del Green Deal europeo e della normativa europea sul clima, nonché ai recenti obblighi internazionali cui l'Unione europea deve far fronte in base al Protocollo di Montreal che stabilisce i termini di scadenza entro cui le Parti firmatarie si impegnano a contenere i livelli di produzione e di consumo delle sostanze dannose per la fascia d’ozono stratosferico (halon, tetracloruro di carbonio, clorofluorocarburi, idroclorofluorocarburi, tricloroetano, metilcloroformio, bromuro di metile, bromoclorometano). Il Protocollo, inoltre, disciplina gli scambi commerciali, la comunicazione dei dati di monitoraggio, l’attività di ricerca, lo scambio di informazioni e l’assistenza tecnica ai Paesi in via di sviluppo.

Per quanto riguarda la proposta di revisione del Regolamento (UE) n. 517/2014 sui gas fluorurati, il 20 febbraio 2024 è stato pubblicato il Regolamento (UE) 2024/573, che modifica la Direttiva (UE) 2019/1937 e che abroga il Regolamento (UE) n. 517/2014. Il Regolamento è entrato in vigore l’11 marzo 2024 ma alcune disposizioni sull'etichettatura, l'informazione sui prodotti e in materia di assegnazione delle quote per l'immissione sul mercato degli idrofluorocarburi (HFC), si applicheranno dal 1° gennaio 2025.

Per quanto riguarda le sostanze lesive dello strato di ozono, sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea del 20 febbraio 2024 è stato pubblicato il Regolamento (UE) 2024/590 sulle sostanze che riducono lo strato di ozono, che abroga il Regolamento (CE) n. 1005/2009. Il nuovo Regolamento è entrato in vigore dall'11 marzo 2024, ma alcune disposizioni relative al rilascio di licenze di importazione ed esportazione si applicheranno dal 3 marzo 2025. Tra le disposizioni viene confermato il divieto con riguardo alla produzione, uso, immissione sul mercato, fornitura o messa a disposizione di terzi nell’Unione, contro pagamento o gratuitamente, importazione o esportazione di sostanze che riducono lo strato di ozono elencate nell’Allegato I.

IMBALLAGGI

Sempre nell’ambito degli obiettivi del Green Deal e del Piano per l’Economia circolare di ridurre le emissioni di CO2, la produzione di rifiuti e l’utilizzo di materie prime, la Commissione europea ha lavorato per rivedere la normativa sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggio. L’iniziativa legislativa ha preso la forma di una proposta di Regolamento (PPWR) che la Commissione ha presentato il 30 novembre 2022. In coordinamento con Confindustria, Federchimica ha seguito con grande attenzione l’iter di approvazione della proposta, supportando le azioni del Governo italiano volte a modificare diversi punti del testo elaborato dalla Commissione e seguendo i lavori anche a livello del Parlamento europeo. Conclusi i triloghi, a seguito delle verifiche linguistiche e legali e la traduzione del testo in tutte le lingue dell’UE, vi sarà una seconda approvazione formale del Parlamento europeo e del Consiglio dell’Unione europea, prima della pubblicazione del provvedimento in Gazzetta ufficiale dell’Unione europea, attesa per la fine del 2024.

SPEDIZIONI DI RIFIUTI

Con la revisione del Regolamento relativo alle spedizioni di rifiuti (Waste shipment regulation), la Commissione europea ha definito norme più rigorose per l’esportazione, un sistema più efficiente per la loro circolazione e un’azione più incisiva contro il traffico illegale.
Le esportazioni di rifiuti verso Paesi non appartenenti all’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) saranno limitate e autorizzate solo se i Paesi terzi saranno disposti a ricevere determinati rifiuti e saranno in grado di gestirli in modo sostenibile. Le spedizioni di rifiuti verso i Paesi OCSE saranno monitorate e potranno essere sospese in caso di gravi problemi ambientali nel Paese di destinazione. Il Regolamento 2024/1157 è entrato in vigore il 20 maggio 2024 e le sue disposizioni si applicheranno dal 21 maggio 2026. Il provvedimento abroga il Regolamento previgente 1013/2006, che continuerà però ad applicarsi fino al 2026. Tra le disposizioni vi è il divieto dell'esportazione dei rifiuti di plastica, anche non pericolosi, verso Paesi non appartenenti all'OCSE (con possibile deroga, su richiesta degli stessi Paesi), mentre quella verso Paesi OCSE sarà consentita nel rispetto della procedura di previa notifica scritta e consenso ("Pic").

MICROPLASTICHE

Il 16 ottobre 2023 la Commissione europea ha presentato una proposta di Regolamento volta a prevenire l'inquinamento da microplastica causato dal rilascio accidentale di pellet di plastica che ne costituisce uno dei maggiori fattori di dispersione nell'ambiente. In base alla nuova disciplina, tutti gli operatori dell'UE che manipolano pellet dovrebbero adottare le misure precauzionali necessarie ad evitarne la diffusione nell'ambiente. Le norme proposte prevedono inoltre: migliori pratiche di trattamento e manipolazione per gli operatori, a seconda delle dimensioni dell'impianto o del volume di quantità trasportate; certificazione obbligatoria per gli operatori più grandi e autodichiarazioni di conformità per le imprese più piccole; una metodologia armonizzata per calcolare il rilascio di microplastiche nell'ambiente. La proposta della Commissione si inserisce nelle iniziative per l'attuazione del Green Deal europeo e mira a rafforzare la Strategia europea sulla plastica nell'economia circolare (2018), il Piano d'azione per l'economia circolare (2020) e il Piano d'azione per l'inquinamento zero (2021).

La proposta in esame integra, inoltre, le disposizioni restrittive sull'aggiunta intenzionale di microplastiche nei prodotti chimici, introdotte con la modifica dell’allegato XVII del regolamento REACH. A settembre 2023 è stato pubblicato il Regolamento 2023/2055 che aggiunge la voce 78 relativa alle microparticelle di polimeri sintetici. Tale restrizione è stata proposta dalla Commissione europea che ha ritenuto che l’uso intenzionale di microparticelle di polimeri sintetici e il conseguente rilascio nell’ambiente rappresenti un rischio inaccettabile. Per questo motivo ha proposto un divieto totale all’immissione sul mercato per quei settori e applicazioni nei quali il rilascio nell’ambiente è considerato inevitabile mentre ha proposto un obbligo di informazione sui rilasci derivanti da usi esclusi dal divieto.

DIRETTIVA QUADRO SUI RIFIUTI

Dal 24 maggio al 16 agosto 2022 la Commissione europea ha aperto una consultazione pubblica in vista della revisione della Direttiva Quadro sui Rifiuti. Gli obiettivi della revisione sono: limitare e prevenire la produzione di rifiuti e aumentare il riutilizzo e la preparazione efficiente, in termini di costi, per il riutilizzo e il riciclaggio di qualità, anche per gli oli usati e i tessili. La proposta di revisione da parte della Commissione, pubblicata il 5 luglio 2023, e per la quale il Consiglio dell’Unione europea e il Parlamento europeo hanno definito le proprie posizioni, è focalizzata sui settori alimentare, tessile e calzaturiero e non riguarda i rifiuti industriali.

STRATEGIA DELL’UE PER IL SUOLO

La strategia dell’UE per il suolo definisce, infine, un quadro di misure, sia volontarie, sia vincolanti, per la protezione, il ripristino e l’uso sostenibile del suolo: l’obiettivo è quello di aumentare il carbonio nei terreni agricoli, combattere la desertificazione, ripristinare i terreni degradati e garantire che, entro il 2050, tutti gli ecosistemi terrestri siano in buona salute. Dal 1° agosto al 24 ottobre 2022 la Commissione europea ha aperto una consultazione pubblica relativa ad una possibile normativa dell’UE sulla salute del suolo, volta a garantire che anche quest’ultimo abbia lo stesso livello di protezione che già esiste nell’UE per l’acqua, l’ambiente marino e l’aria. La Commissione europea, il 5 luglio 2023, ha pubblicato la proposta di Direttiva sul monitoraggio del suolo, per le quali il Consiglio dell’Unione europea e il Parlamento europeo hanno definito le proprie posizioni. Federchimica ha seguito l’iter del provvedimento fin dalle prime fasi, sostenendo la necessità di rispettare il principio di sussidiarietà, tenendo in considerazione le legislazioni nazionali esistenti. In Italia, infatti, la normativa sul suolo e sulle bonifiche è consolidata e pertanto sarebbe opportuno mantenere quanto già in essere.



AGGIORNAMENTI A LIVELLO NAZIONALE

RIFIUTI E IMBALLAGGI

In tema rifiuti, al fine di rispettare il cronoprogramma della strategia nazionale per l’economia circolare, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica - con il decreto direttoriale del 25 marzo 2024 - ha fissato la programmazione delle attività per il 2024 sul tema end of waste. In particolare, oltre allo schema sullo spazzamento stradale, posto in consultazione lo scorso 22 marzo, tra i materiali e le filiere produttive che avranno priorità di “end of waste” si segnalano i rifiuti tessili (iter da riprendere), i rifiuti da plastiche (da avviare ex-novo) e i rifiuti da membrane bituminose (da avviare ex-novo).

CONAI (Consorzio Nazionale Imballaggi), a seguito di una consultazione pubblica, ha adottato le “Linee Guida per la facilitazione delle attività di riciclo degli imballaggi in acciaio”. Il documento, risultato dalla collaborazione con il Dipartimento di architettura dell’Università di Bologna, il Consorzio RICREA (Consorzio Nazionale per il Riciclo e il Recupero degli Imballaggi in Acciaio), ANFIMA (Associazione nazionale italiana dei Fabbricanti di Imballaggi Metallici) e FIRI (Federazione Italiana Rigeneratori Imballaggi), fornisce indicazioni progettuali utili ai progettisti che vogliono conoscere e migliorare la riciclabilità degli imballaggi in acciaio e offre, inoltre, un'analisi dettagliata dell'intero processo di raccolta, selezione e riciclo dell’acciaio.

TRACCIABILITÀ DEI RIFIUTI

Per quanto riguarda la tracciabilità dei rifiuti, a fronte della soppressione, nel 2019, del Sistema di Controllo della Tracciabilità dei Rifiuti (SISTRI) e della contemporanea istituzione del nuovo Registro elettronico nazionale per la Tracciabilità dei Rifiuti (RENTRI), il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha pubblicato il Decreto 4 aprile 2023, n. 59 e, successivamente, tre decreti direttoriali e un portale dedicato (www.rentri.gov.it), relativi alla disciplina del sistema di tracciabilità dei rifiuti e del registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti.
In aggiunta alla formazione prevista dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, con la collaborazione dell’Albo Nazionale Gestori Ambientali e Unioncamere, Federchimica ha realizzato il 10 luglio 2024 un primo incontro informativo per le imprese per illustrare la normativa di riferimento, individuando i soggetti obbligati ad aderire e gli scaglioni temporali previsti per i nuovi obblighi e presentando i nuovi formati di registro cronologico e formulario di trasporto che dovranno essere utilizzati.

BONIFICHE

In tema di bonifica dei siti contaminati, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), a seguito di una consultazione pubblica, ha adottato le “Indicazioni per l’applicazione dell’analisi di rischio alle matrici materiali di riporto all’interno dei siti oggetto di procedimento di bonifica”, come appendice alle “Linee Guida”, pubblicate ad agosto 2023. Il documento propone una procedura da applicare per l’analisi di rischio sito-specifica ai materiali di riporto nell’ambito dei procedimenti di bonifica ai sensi della Parte IV, Titolo V del D.Lgs. 152/2006.

Inoltre, a fine 2023 è entrato in vigore il DL 30 dicembre 2023, n. 215 recante “Disposizioni urgenti in materia di termini normativi”, c.d. “Decreto Milleproroghe”, che proroga al 31 dicembre 2024 il termine per l’emanazione di uno o più decreti del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica per effettuare la ricognizione e la riperimetrazione dei siti contaminati di interesse nazionale ai fini della bonifica.

PLASTIC TAX

La cosiddetta “Plastic Tax”, ovvero l’imposta sui manufatti di plastica monouso (MACSI), estremamente impattante su tutte le imprese era stata introdotta dalla legge di bilancio 2020 a fine 2019. L’aliquota dell’imposta è fissata a 0,45 €/kg di plastica (esclusa la plastica biodegradabile ai sensi della norma UNI EN 13432:2002 e la plastica riciclata) contenuta nei MACSI. L’applicazione dell’imposta, che era inizialmente prevista a partire dall’1 luglio 2020, ha subito diversi slittamenti e attualmente risulta differita all’1 luglio 2026.
Federchimica rimane ferma su una posizione contraria all’imposta, sostenendo la necessità della sua abolizione.



SALUTE E SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO

REACH - OCCUPATIONAL HEALTH

A livello europeo, un argomento in discussione che continua a destare molta preoccupazione, è quello dell’interfaccia “REACH - Occupational Health”. È infatti ormai l’ECHA a fornire regolarmente raccomandazioni in merito ai limiti di esposizione professionale. Inoltre, nell’ambito della revisione del Regolamento REACH, sono in discussione alcuni provvedimenti, che, se approvati in via definitiva, darebbero seguito all’assimilazione, in molti casi fuorviante, tra la normativa relativa alla sicurezza prodotti e quella relativa alla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

DIRETTIVA CANCEROGENI, MUTAGENI E REPROTOSSICI E DIRETTIVA AGENTI CHIMICI

Sempre a livello europeo, sono proseguiti i lavori di revisione delle Direttive Cancerogeni, Mutageni e Reprotossici (CMRD, 2004/37/CE) e Agenti Chimici (CAD, 1998/24/CE). In particolare, il 13 marzo 2024 è stata pubblicata la Direttiva (UE) 2024/869 che modifica la CMRD per quanto riguarda i valori limite del piombo e la CAD per quanto riguarda i valori limite dei diisocianati; il termine ultimo di recepimento è fissato per il 9 aprile 2026. È, inoltre, in elaborazione un’ulteriore proposta di Direttiva di revisione della CMRD, che dovrebbe contenere i valori limite di altre cinque sostanze. È, infine, stata pubblicata il 22 novembre 2023 la Direttiva (UE) 2023/2668 del che modifica la Direttiva 2009/148/CE sulla protezione dei lavoratori contro i rischi connessi con un’esposizione all’amianto durante il lavoro. La Direttiva prevede l’abbassamento dei valori limite di esposizione all’amianto e dovrà essere recepita a livello nazionale entro il 21 dicembre 2025.

AGGIORNAMENTO A LIVELLO NAZIONALE

A livello nazionale, il Paese è entrato in procedura di infrazione per il mancato recepimento entro il termine ultimo (5 aprile 2024) della Direttiva (UE) 2022/431 recante la 4° revisione della Direttiva Cancerogeni, Mutageni e Reprotossici. Il 25 marzo 2024 è stato ricostituito il “Comitato consultivo per la determinazione e l’aggiornamento dei valori limite di esposizione professionale e dei valori limite biologici”, mentre il 10 giugno 2024 è stato trasmesso in Parlamento lo schema di Decreto legislativo di recepimento.
La pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del provvedimento è prevista per l’autunno 2024.

Inoltre, è in forte ritardo la pubblicazione (inizialmente prevista entro il 30 giugno 2022) del nuovo Accordo Stato-Regioni che dovrebbe delineare requisiti e contenuti minimi della formazione delle figure della sicurezza. Nonostante le criticità presentate dalle parti sociali in sede di tavolo tecnico, nel mese di giugno 2024 è stata inviata la bozza di documento all’Ufficio legislativo del Ministero del Lavoro. La versione trasmessa non introduce sostanziali modifiche agli accordi vigenti, ad ogni modo potrebbe subire variazioni con la prosecuzione dell'iter legislativo.

Il 18 novembre 2023 il Ministero del Lavoro, di concerto con il Ministero della Salute, ha pubblicato il D.M. 10 ottobre 2023 che aggiorna la tabella delle malattie professionali nell’industria. Il nuovo sistema tabellare, che risponde maggiormente alle esigenze delle imprese, si applica ai casi denunciati a partire dal 19 novembre 2023.

In risposta agli infortuni di natura mortale avvenuti negli ultimi mesi, è stato istituito un nuovo strumento di qualificazione delle imprese per la salute e la sicurezza sul lavoro (cd. patente a crediti). A partire dal 1°ottobre 2024 le imprese dovranno essere in possesso della patente per poter operare nei cantieri edili; sono previste delle esclusioni per coloro che prestano servizi di mere forniture, di natura intellettuale o con attestazione SOA di III classificazione.

Per quanto riguarda la prevenzione incendi, il D.M. 10 marzo 1998 è stato sostituito dai tre decreti del Ministero dell’Interno, i cosiddetti Decreti “Controlli”, “GSA” (Gestione della Sicurezza Antincendio) e “Minicodice”. È stato, inoltre, pubblicato il Decreto 31 agosto 2023, con il quale viene prorogata al 25 settembre 2024 l’entrata in vigore delle disposizioni relative alla qualificazione dei tecnici manutentori prevista dal cosiddetto Decreto “Controlli”.

Con la Legge 23 febbraio 2024, n. 18 è stato convertito in legge, con modificazioni, il DL 30 dicembre 2023, n. 215 (cosiddetto “DL Milleproroghe). Il provvedimento, in materia di semplificazione degli adempimenti relativi ai recipienti a pressione, introduce la possibilità di svolgere l'attività di verifica tramite emissioni acustiche anche per i serbatoi con capacità complessiva superiore ai 13 metri cubi. Per ora, la norma prevede la scadenza finale al 31 dicembre 2024.

ENTI DI NORMAZIONE

A livello ISO, UNI ha partecipato alla revisione della normativa sulla segnaletica di tubazioni e serbatoi nei luoghi di lavoro, la cui prima parte relativa alle tubazioni, completata nel settembre 2020, è stata sottoposta a processo di revisione e pubblicata nel luglio 2024; mentre la pubblicazione della seconda parte è avvenuta nel marzo 2023.

A livello nazionale, è prossima alla pubblicazione la norma UNI sugli ambienti confinati e/o sospetti di inquinamento, che intende fornire criteri per l’identificazione dei pericoli e la valutazione dei rischi nei suddetti luoghi.

Molto attivo a livello europeo è anche l’Advisory Committee on Safety and Health (ACSH), suddiviso in gruppi di lavoro specifici; tra questi il Working Party on Chemicals, caratterizzato dalla presenza di componenti delle autorità, dei datori di lavoro e dei lavoratori che affronta tematiche di interesse quali il biomonitoraggio, la revisione della Direttiva Cancerogeni, Mutageni e Reprotossici e della Direttiva Agenti Chimici, redigendo posizioni e formulando commenti.

UNICHIM, l’Associazione per l’unificazione nel settore dell’industria chimica, dopo essere stata parte attiva della revisione e della traduzione in italiano della norma UNI EN 689 “Esposizione nei luoghi di lavoro - Misurazione dell’esposizione per inalazione agli agenti chimici - Strategia per la verifica della conformità coi valori limite di esposizione occupazionale”, ha completato la stesura del documento di supporto “Modalità di applicazione della norma UNI EN 689:2019”, che ha l’obiettivo di risolvere alcune criticità applicative della norma, per una più facile applicazione della stessa da parte delle imprese. La pubblicazione del documento è avvenuta il 13 marzo 2024.



Dove siamo

Sede

20149 Milano
Via Giovanni da Procida, 11

UFFICI ROMA

00186 Roma
Largo Arenula, 34

UFFICI BRUXELLES

1040 Bruxelles
1, Avenue de la Joyeuse Entrée, Bte 1