La dimensione epocale delle sfide legate alla sostenibilità richiede di individuare soluzioni attualmente non disponibili che, in moltissimi casi, sono strettamente connesse alla ricerca chimica.
Il miglioramento del benessere del nostro Pianeta e delle generazioni future è, infatti, possibile anche grazie agli investimenti delle imprese chimiche in nuove tecnologie, nuove sostanze, nuovi materiali e prodotti che vengono scoperti, studiati e implementati con la ricerca.
Al contempo, la nascita di nuove sinergie e lo sviluppo delle PMI rappresentano elementi fondamentali per rafforzare la competitività dell’industria chimica.
Tutti questi elementi richiedono di sviluppare un approccio sempre più strutturato che necessita di un sostegno a livello nazionale e a livello europeo.
Per agevolare la transizione verde e digitale è necessario, quindi, incentivare la ricerca e l’innovazione verso la sostenibilità, al fine di soddisfare anche le esigenze sempre più sofisticate dei clienti industriali e finali.
LE RISORSE FINANZIARIE
Qualsiasi incremento degli investimenti nella ricerca, in tutti i settori, è essenziale per sviluppare nuove soluzioni che permettano di migliorare le condizioni di vita delle persone e di aumentare la competitività delle imprese e la loro produttività, garantendo quindi un generale benessere economico e sociale. Queste esigenze non riguardano solo l’innovazione nella chimica, ma anche in tutti i settori applicativi collaterali.
Per questo motivo, per sviluppare innovazione, le imprese necessitano di supporto, non solo economico, dalle Istituzioni.
Un contesto normativo incerto e in continua evoluzione non possono che frenare gli investimenti e lo sviluppo di nuove soluzioni.
Federchimica, da sempre, sostiene che gli strumenti finanziari dovrebbero essere resi strutturali e avere regole uniformi e una programmazione definita, in modo da semplificarne l’ottenimento e l’utilizzo.
A livello nazionale, l’introduzione del nuovo Piano Transizione 5.0 potrà svolgere un ruolo importante nel rilanciare la competitività e la produttività del Sistema Paese, incentivando investimenti finalizzati a favorire la digitalizzazione e la transizione ecologica.
A livello europeo, Horizon Europe, programma quadro per la ricerca e l’innovazione per il periodo 2021-2027, conferma l’orientamento della Commissione europea verso tematiche di ricerca sempre più collegate all’economia circolare, al clima e alla digitalizzazione, con l’obiettivo di raggiungere le sfide poste dall’Unione europea al 2030 e al 2050. La Commissione europea sta iniziando a valutare le opinioni degli stakeholder per elaborare il prossimo programma quadro. Da questa analisi emerge sempre di più la necessità di reintrodurre strumenti dedicati alle PMI, che non solo siano allineati ai temi di ricerca, ma che allo stesso tempo rispecchino le reali esigenze di tempi e risorse delle imprese.
Federchimica è consapevole che gli strumenti messi a disposizione dalle Istituzioni, nazionali ed europee, sono spesso complessi, soprattutto per quelle imprese che non hanno risorse interne da dedicare. Per questo motivo, sarebbe necessario implementare politiche che permettano di facilitare l’accesso a bandi e agevolazioni, armonizzando, nel contempo, gli iter autorizzativi.
LA COLLABORAZIONE PER LA RICERCA
L’elevato contenuto scientifico e tecnologico dei prodotti delle imprese chimiche richiede conoscenze e competenze non sempre a disposizione internamente. Il coinvolgimento di attori esterni all’impresa, come Università e Centri di Ricerca, è indispensabile per portare l’innovazione a un livello superiore.
Un campo in cui la ricerca collaborativa, il trasferimento tecnologico, la condivisione di know-how tra impresa e ricerca pubblica e gli investimenti in partnership pubblico-private sono e saranno sempre più essenziali è quello dei materiali avanzati, tecnologie abilitanti strategiche per la competitività industriale, fondamentali per posizionarsi nelle catene del valore e raggiungere l’autonomia tecnologica.
Le imprese chimiche sono consapevoli del ruolo della collaborazione pubblico-privato e della condivisione di conoscenze nel confronto con la crescente concorrenza internazionale e nel raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile. Un approccio di questo tipo è impegnativo, ma le Università possono rappresentare un attore importante, offrendo un sostegno alle imprese, attraverso eccellenti competenze di ricerca e strumentazioni di alto livello.
Federchimica sostiene e promuove attivamente la collaborazione per la nascita e lo sviluppo di nuove iniziative di ricerca e sviluppo delle imprese associate. In quest’ottica, la Federazione continua il censimento delle realtà impegnate nell’innovazione per la sostenibilità, integrando e aggiornando costantemente le informazioni disponibili sul portale dedicato Annuario sulla Ricerca Chimica.
SAFE AND SUSTAINABLE BY DESIGN
Il piano d’azione dell’Unione europea sulla CSS (Chemicals Strategy for Sustainability) prevede la predisposizione di un quadro per la definizione di criteri a sostegno della progettazione, dello sviluppo, della produzione e dell’uso di sostanze chimiche e materiali evitando, o sempre più riducendo al minimo, gli impatti per la salute umana e l’ambiente. La Commissione europea ha, quindi, adottato una Raccomandazione che istituisce un quadro europeo di valutazione per sostanze chimiche e materiali sempre più sicuri e sostenibili fin dalla progettazione (“Safe and Sustainable by Design” – SSbD).
La Raccomandazione incoraggia l’innovazione per sostituire le sostanze con determinate caratteristiche di pericolosità nei prodotti e nei processi. L’obiettivo è sviluppare nuove sostanze chimiche e materiali, ottimizzare o riprogettare i processi produttivi e l’uso delle sostanze attualmente in commercio per migliorarne ulteriormente la sicurezza e la sostenibilità.
La Commissione europea prevede un periodo di sperimentazione, a seguito del quale, sulla base dei riscontri ricevuti, sarà avviata una revisione del quadro normativo.
Il quadro regolatorio appare molto complesso e distante dai processi di innovazione delle imprese. Perciò Federchimica collabora con Cefic nella predisposizione di commenti volti a indirizzare la Commissione europea nella revisione della Raccomandazione.