La chimica e i suoi settori

CHIMICA ORGANICA E INORGANICA DI BASE E TENSOATTIVI

IL SETTORE

Nel 2023, l’industria della chimica organica di base ha seguito, a livello internazionale, i trend globali, mostrando nell’insieme un andamento coerente con il complesso scenario macroeconomico e geopolitico. Nel corso dell’anno il settore, in Italia, ha fronteggiato sfide ed incertezze, caratterizzate da molteplici questioni, dal tema energetico e le relative implicazioni sulla sostenibilità produttiva, alle tensioni geopolitiche e le conseguenze sugli scambi; dalla transizione ecologica, alla pressione degli import da Paesi e regioni più competitive, etc.

In Europa, il conflitto tra Russia e Ucraina, la questione medio-orientale e l’aumento dei prezzi dell'energia e dell'inflazione hanno ulteriormente esacerbato le criticità dei mercati.

Relativamente al comparto della chimica inorganica di base, lo scenario italiano 2023 ha visto un andamento molto diversificato nei due semestri.

Il mercato della soda caustica è stato quello più altalenante, con una forte domanda di inizio anno, una successiva stagnazione nel terzo trimestre ed una relativa ripresa in chiusura d’anno.

Per quanto riguarda l’acido cloridrico, in uno scenario di crollo della domanda e relativo impatto sulla riduzione dell’offerta, nel 2023 si è registrato un rallentamento delle vendite a livello europeo. Sono rimasti stabili i volumi italiani, recuperando terreno rispetto al mercato estero.

Il mercato dell’ipoclorito di sodio ha vissuto un’annata in antitesi rispetto agli altri prodotti: la domanda, rimasta stabile, ha permesso una migliore gestione del prezzo con vendite pressoché costanti.

Nel corso del 2023, il mercato dell’acido solforico ha beneficiato dell’allentamento di alcune tensioni che avevano caratterizzato il 2022: dai rincari dei prezzi, soprattutto energetici, alle pressioni sulle catene di fornitura. Se dal lato dell’offerta i vincoli apparivano, quindi, meno stringenti, la domanda mondiale è risultata in indebolimento, a causa dei rallentamenti che hanno riguardato i paesi più avanzati. I grandi consumatori italiani hanno registrato una riduzione nei consumi e nelle produzioni. Il mercato domestico ha, pertanto, seguito il trend globale, dove i settori più colpiti sono stati l’automotive, il tessile-conciario, la ceramica, le fonderie, le cartiere. Le esportazioni hanno registrato graduali segnali di ripresa.

Le produzioni italiane di altre sostanze hanno registrato un andamento eterogeneo, in funzione dei mercati finali di riferimento: nel 2023 le produzioni si sono attestate su valori più bassi rispetto al 2022 per il carbonato di sodio, il bicarbonato e il perossido d’idrogeno, mentre si è registrato un aumento delle vendite per il cloruro di calcio. 

Per il settore dei tensioattivi, il 2023 è stato caratterizzato da consumi in sensibile calo rispetto all’anno precedente. L’andamento dei prezzi è stato più che mai ancorato a quello delle materie prime e dell’energia.

L'ATTIVITÀ DELL'ASSOCIAZIONE

È proseguita l’attività dell’Associazione in merito al pacchetto legislativo sull’Economia Circolare e la Chemical Strategy for Sustainability, che rappresenta la visione della Commissione europea sulla politica dei prodotti chimici.

La questione energetica costituisce ancora un tema centrale per Assobase che ha seguito attentamente, unitamente alla Direzione Centrale Tecnico Scientifica di Federchimica, lo sviluppo delle principali tematiche afferenti a tale settore energetico: la parziale dipendenza di feedstock strategici, la questione della logistica e gli equilibri di import/export, fino alle difficili dinamiche geopolitiche.

Su uno sfondo macro-politico ed economico già delicato, si innesta un quadro normativo in fieri complesso ed articolato, con potenziali risvolti critici, il cui sviluppo desta non poche perplessità.

Su questi argomenti, così come su quello delle acque destinate al consumo umano, l’Associazione lavora in stretto contatto con Federchimica, interagendo con le principali autorità di riferimento.

Durante l’anno, Assobase ha portato avanti le attività rivolte al mondo della scuola. Tra queste, rivestono particolare importanza il Premio Nazionale Giovani e il sostegno ai Giochi della Chimica, la manifestazione promossa dalla Società Chimica Italiana (SCI) per avvicinare a questa disciplina i giovani della scuola secondaria di primo grado. Si tratta di attività importantissime, sia per gli utenti più immediati, i giovani patrimonio umano su cui investire oggi per avere migliori professionisti domani, sia per sensibilizzare il loro contesto familiare e cercare di trasmettere una visione della chimica un po’ più oggettiva e meno ancorata a pregiudizi e informazioni non basate su evidenze scientifiche. In collaborazione con la Società Chimica Italiana e con l’Ufficio Scolastico Territoriale della Lombardia – città di Milano, con cui è stato rinnovato un protocollo di intesa finalizzato ad una maggiore collaborazione, l’Associazione ha realizzato, inoltre, una Tavola Periodica degli Elementi Illustrata, che costituisce uno strumento di comprensione immediata della chimica anche per le generazioni più giovani.

Assobase




MATERIE PLASTICHE E RESINE SINTETICHE

IL SETTORE

In Italia, nel 2023, il consumo totale di materie plastiche vergini da parte dei trasformatori è diminuito di oltre il 6% rispetto al 2022.

Tale andamento è causato da diversi fattori, tra questi: l’inflazione, con una conseguente riduzione dei consumi; il livello elevato, seppure in progressivo rientro, dei costi energetici e il loro forte impatto negativo su tutti i settori di destinazione delle materie plastiche; i venti di guerra; l’ulteriore frenata della produzione industriale in diversi paesi europei, tra cui la Germania e, soprattutto con riferimento all’ultimo periodo dell’anno, la crisi del Mar Rosso.

Nel 2023, la domanda di polimeri è diminuita in maniera trasversale tra i diversi settori di interesse, soprattutto nel primo semestre dell’anno. Pesanti segnali di contrazione hanno interessato il comparto dell’imballaggio, l’edilizia e le costruzioni, l’arredamento e gli elettrodomestici.

Nel corso del medesimo anno, l’impiego di materie plastiche riciclate post-consumo è però rimasto positivo (+2,2%), in ragione degli ottimi risultati del secondo semestre, che hanno più che compensato l’andamento negativo dei primi due trimestri dell’anno.

L’ATTIVITÀ DELL'ASSOCIAZIONE

A livello europeo, in coordinamento con Plastics Europe, l’Associazione ha dedicato grande attenzione al tema della sostenibilità e circolarità delle materie plastiche, anche attraverso la promozione della “Plastic Transition Roadmap”, il documento programmatico e dinamico definito da Plastic Europe, che sancisce l’impegno del sistema industriale europeo delle plastiche per raggiungere importanti target in tal senso, attraverso la definizione di direttrici e soluzioni strategiche. Ad esempio: il 65% di circolarità del settore entro il 2050 e l’azzeramento, nello stesso arco temporale, delle emissioni di gas serra derivanti dal ciclo di vita della plastica, con soluzioni che spaziano dall’ampliamento del riciclo meccanico allo sviluppo del chimico, dall’ecodesign allo sviluppo delle bioplastiche, etc.

A livello nazionale, insieme a Federchimica, PlasticsEurope Italia ha partecipato attivamente al dibattito sui temi dell’economia circolare, dialogando con i Ministeri competenti, ai quali sono stati anche presentati i risultati dello studio strategico, condotto da The European House Ambrosetti, per conto dall’Associazione e dei principali rappresentanti della filiera della plastica nazionale e dei relativi consorzi.

I punti chiave dello studio sono stati:

  • il necessario passaggio da modelli lineari ad un approccio circolare, con particolare riferimento alla gestione dei rifiuti;
  • l’impegno della ricerca per l’innovazione tecnologica, anche con riferimento alla complementarità tecnologica tra riciclo meccanico e chimico.

Sulla base delle evidenze dello studio, al 2030 l’Italia potrebbe traguardare un tasso di riciclo dei rifiuti plastici pari al 61,6% a fronte del 42,3% al 2020.

L’Associazione ha poi seguito da vicino gli sviluppi delle normative di interesse per il settore, ad esempio, la tassa sulla plastica che, prevista inizialmente a giugno 2020, grazie all’intensa attività di advocacy portata avanti insieme a Federchimica e Confindustria, è stata più volte rimandata e recentemente prorogata al primo luglio 2026.

PlasticsEurope Italia ha, inoltre, seguito, l’evoluzione del regolamento sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio (PPWR).

L’Associazione crede fortemente nella relazione tra industria, mondo accademico e ricerca. Per questo durante l’anno si è intensificata la collaborazione con il Politenico di Milano, al quale è stato assegnato, congiuntamente al Max Plank di Mulheim in Germania, il premio EuChem Award, in quanto luoghi storici in cui “si è fatta la chimica”, attraverso il lavoro rivoluzionario, nel caso italiano, di Giulio Natta e del suo team.

È proseguita inoltre la collaborazione con la Società Chimica Italiana, attraverso la promozione del Premio Nazionale Giovani, per studenti della scuola primaria e secondaria di primo grado, cui far conoscere i benefici delle materie plastiche, il loro corretto utilizzo e la gestione del loro fine vita. L’Associazione ha, inoltre, partecipato ai Giochi della Chimica, la manifestazione promossa dalla Società Chimica Italiana, per avvicinare i giovani della scuola secondaria di primo grado alla chimica e orientare le scelte universitarie in tal senso.

L’Associazione porta avanti infine, la propria attività di sensibilizzazione, volta a far conoscere ai diversi stakeholder il programma internazionale Operation Clean Sweep (OCS), massimizzandone l’adesione. Il programma si prefigge di supportare le aziende nel raggiungimento dello Zero Pellet Loss, ovvero l’azzeramento della perdita di granuli nell’ambiente durante la fase di produzione, trasformazione e gestione ed è stato preso ad esempio per lo sviluppo della proposta di regolamento sulla prevenzione della dispersione dei pellet di plastica, adottata dal Parlamento europeo.



CHIMICA DA BIOMASSA

La chimica da biomassa è un campo della chimica che si occupa della trasformazione di materiali organici rinnovabili, come piante e rifiuti organici, in prodotti chimici, combustibili e materiali utili. Questa branca della chimica rientra nel più ampio ambito della bioeconomia, una dimensione importante della sostenibilità che punta a sostituire i materiali di origine fossile con risorse rinnovabili per ridurre l'impatto ambientale dei prodotti.

Fonte di biomassa sono generalmente gli zuccheri, gli amidi, gli oli, i legnami e le fibre naturali. Ultimamente si sta puntando molto anche sullo sfruttamento degli scarti e dei sottoprodotti dell’industria agroalimentare, nonché sul recupero dei rifiuti organici domestici (umido).

L’impiego delle biomasse da parte dell’industria chimica non è una pratica nuova: esiste, infatti, una chimica da biomassa che vanta una lunga tradizione industriale, basata sulla lavorazione di amidi, oli vegetali, grassi animali e sottoprodotti della vinificazione, quali i tartrati. Si tratta di industrie chimiche presenti da tempo e ben radicate nel territorio, dove rappresentano un modello di integrazione tra fornitori di biomasse e attività industriali.

A queste produzioni storiche si aggiungono quelle più recenti, che sfruttano le biomasse grazie all’impiego di moderne biotecnologie e propongono ai mercati sostanze chimiche rinnovabili, analoghe a quelle fossili, che si ritrovano in prodotti di uso quotidiano. La produzione di intermedi chimici a partire da biomasse offre, quindi, prospettive molto interessanti all’interno delle politiche di sviluppo sostenibile, soprattutto ai fini della riduzione dei gas serra. 

Attualmente i principali prodotti della chimica da biomassa sono:

  • biocarburanti quali il bioetanolo, i bioteri, il biodiesel, l’HVO (olio vegetale idrotrattato), i bio-gas, che vengono obbligatoriamente miscelati ai carburanti fossili (benzina, gasolio, metano, etc.) per abbattere le emissioni climalteranti;
  • prodotti oleochimici quali glicerolo, acidi grassi, esteri, saponi metallici, monogliceridi, utilizzati in tantissimi impieghi industriali che spaziano dalla cosmetica alla produzione delle plastiche e gomme, passando anche dalla farmaceutica e dall’alimentare;
  • bioprodotti chimici, che servono da intermedi chimici per sostituire i loro analoghi di origine fossile in molteplici applicazioni industriali;
  • materiali biodegradabili quali le bioplastiche compostabili e le fibre naturali impiegate per tessuti, materiali da costruzione e imballaggi.

A livello nazionale, oltre alle industrie tradizionali, operano imprese con un più spiccato profilo di innovazione tecnologica: si tratta sia di piccole realtà, sia di imprese di grandi dimensioni in grado di competere a livello globale e di offrire soluzioni tecnologiche d’avanguardia, ricerca di frontiera, possibilità di proporre soluzioni per aree industriali in crisi, opportunità per politiche di integrazione di filiere agricole e industriali.

Il concretizzarsi della transizione ecologica prevista dal Green Deal europeo non potrà fare a meno del significativo apporto della chimica da biomassa al fine di raggiungere i target ambientali previsti.

Tuttavia, questo non potrà prescindere dalla disponibilità di biomasse, fattore che potrebbe significativamente rallentare il raggiungimento degli obiettivi. Per ovviare a ciò i settori di produzione delle biomasse (agricoltura, agroindustria, raccolta differenziata, etc.) dovrebbero diventare sempre più partner strategici dell’industria bio-based.

Inoltre, un ottimale sfruttamento delle biomasse dovrebbe sfruttare processi a cascata, che possano valorizzarle completamente, producendo prima intermedi chimici bio-based per usi industriali e, dai sottoprodotti di questi processi, ottenere poi biocarburanti di seconda generazione, in una logica di economia circolare integrata. 

Aispec



FERTILIZZANTI

IL SETTORE

Nonostante la crisi Russo-Ucraina abbia provocato significative turbolenze nel mercato delle materie prime necessarie per la produzione di fertilizzanti all'interno dell'Unione europea, in Italia gli effetti sono stati avvertiti in minor misura e con una certa resilienza.

Grazie alla diversificazione delle produzioni agricole, la produzione di fertilizzanti ha mostrato segnali di recupero, ma non ha ancora raggiunto i livelli pre-crisi. Infatti, secondo le indagini di Assofertilizzanti, nel 2023 le vendite al consumo di concimi in Italia si sono attestate intorno a 1.900.000 tonnellate, registrando un calo del 7,2% rispetto all’anno precedente. La crisi ha inoltre colpito anche i fertilizzanti utilizzabili in agricoltura biologica, con un calo delle vendite del 18,2% rispetto al 2022 (129.841 tonnellate).

In questo scenario, dunque, risulta cruciale il processo di implementazione del Regolamento europeo dei fertilizzanti (Reg. UE 2019/1009), che consente ai produttori di settore di apporre il marchio CE a tutti quei prodotti prima disciplinati esclusivamente dalle normative nazionali. Il Regolamento non solo offre nuove opportunità di mercato, ma è anche un elemento chiave per supportare la ripresa del settore in un contesto di incertezza geopolitica e di sfide climatiche.

Per ottenere il marchio CE, le imprese devono garantire la conformità dei loro prodotti alle prescrizioni della normativa UE. A tal fine, il Comitato di Normazione Europea (CEN), con il supporto degli esperti di ciascuna delegazione nazionale (per l’Italia, UNICHIM – Associazione per l’unificazione nel settore dell’industria chimica, Ente federato ad UNI), è ormai prossimo al completamento dell’iter per la definizione dei nuovi standard necessari per la valutazione dei fertilizzanti inclusi nella norma.

In parallelo, a livello nazionale, l'Unione europea ha richiesto l'adeguamento della normativa nazionale sui fertilizzanti (D.Lgs. 75/2010) ai principi della norma europea. Pertanto, il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (MASAF) ha già avviato gli opportuni tavoli di lavoro per fare in modo che le nuove disposizioni siano in linea con gli standard europei.

I produttori di fertilizzanti, infine, dovranno anche confrontarsi con il CBAM (meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere), che a partire dal 2025, al termine dell'attuale periodo transitorio di sola reportistica, imporrà una tassazione sulle importazioni di fertilizzanti azotati provenienti da Paesi extra-UE con standard ambientali meno rigorosi.

L’ATTIVITÀ DELL'ASSOCIAZIONE

Prosegue l'attività di advocacy dell’Associazione, volta a garantire non solo la piena implementazione della normativa europea e nazionale, ma anche a promuovere un quadro normativo che favorisca l'innovazione. In parallelo, l'Associazione si sta impegnando a tutelare le specificità nazionali, assicurando che queste vengano adeguatamente riconosciute e integrate nel contesto della futura regolamentazione nazionale.

Si intensificano, inoltre, le attività di supporto, tutela e monitoraggio in relazione alle nuove normative comunitarie in materia ambientale. Un'attenzione particolare è rivolta alla prossima Direttiva sul monitoraggio e sulla resilienza dei suoli che ha come scopo quello di mantenere alti livelli di salute dei suoli ed evitarne il degrado.

Sul piano operativo, l'Associazione ha, inoltre, intrapreso una serie di iniziative concrete per supportare le imprese nell'adeguamento alle nuove regolamentazioni ed in particolare al CBAM. Al fine di agevolare l'applicazione corretta di questa complessa normativa, sono stati organizzati diversi incontri tecnici ed un workshop riservato ai soli associati, durante il quale sono stati forniti approfondimenti dettagliati e specifici strumenti pratici necessari per la corretta applicazione della norma.

L'Associazione ha assunto un ruolo attivo nella creazione di una linea guida dedicata alla corretta comunicazione pubblicitaria dei prodotti fertilizzanti sul mercato, con l’obiettivo di prevenire pratiche ingannevoli. Questa linea guida offre indicazioni dettagliate sulla correttezza delle informazioni da riportare nelle etichette e in tutti i materiali pubblicitari che accompagnano la vendita dei prodotti, allineandosi ai principi di contrasto al fenomeno del cosiddetto greenwashing.

Infine, continua l'impegno dell'Associazione nel Progetto Qualità, avviato nel 2011 grazie a un Accordo di Programma con l’Ispettorato Centrale della tutela della Qualità e della Repressione Frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF). Il Marchio di Qualità viene conferito alle imprese che dimostrano un impegno concreto nello sviluppo di prodotti e processi sostenibili e di qualità. Ad oggi, il Progetto Qualità rappresenta uno dei pilastri dell'attività di Assofertilizzanti, a cui le imprese aderiscono per garantire la presenza sul mercato di prodotti sicuri e di elevato standard qualitativo.

Assofertilizzanti



AGROFARMACI

IL SETTORE

Con un giro d’affari di poco più di un miliardo di euro, l’industria italiana degli agrofarmaci mantiene un mercato in lieve crescita e contribuisce a realizzare circa l'1,8% del fatturato globale dell’industria chimica italiana (2023).

I dati pubblicati dalla Commissione europea nel 2024, relativi all’utilizzo degli agrofarmaci, dimostrano come sia in atto un processo di ottimizzazione nell’impiego di questi prodotti, reso possibile dalla continua crescita della professionalità degli agricoltori e dallo sviluppo di prodotti e servizi sempre più innovativi da parte delle imprese (al 2022 si segnala una riduzione dell’uso, a livello europeo, del 46% in dieci anni)

L’industria del comparto, infatti, investe ed è impegnata ad investire anche in futuro ingenti risorse in ricerca e innovazione, in risposta a politiche europee con obiettivi sempre più ambiziosi, dando particolare importanza alla riduzione dell’impatto ambientale e alla salvaguardia della salute dell’uomo.

Con le strategie quali la Farm to Fork, inserite all’interno del più ampio quadro del New Green Deal, la Commissione europea ha fissato obiettivi di sostenibilità che coinvolgono in prima linea i settori dei mezzi tecnici per l’agricoltura, con misure che verranno implementate nel quadro regolatorio attraverso un’attenta analisi delle esigenze delle filiere agroalimentari europee.

L’ATTIVITÀ DELL’ASSOCIAZIONE

Agrofarma, in collaborazione con CropLife Europe, l'associazione di riferimento a livello europeo, è costantemente impegnata a sostenere le esigenze del settore e a promuovere iniziative che favoriscono un uso sempre più consapevole degli agrofarmaci, attraverso l'adozione di soluzioni integrate e innovative. Questo impegno si traduce, ad esempio, nella ricerca e nello sviluppo di nuovi strumenti e misure di mitigazione, mediante l'impiego di tecnologie digitali e di precisione, oltre all'applicazione di tecniche di evoluzione assistita. In questo contesto, si sta consolidando una nuova visione dell’agrofarmaco, considerato un alleato della natura e fondamentale per garantire un'agricoltura sana e produttiva.

Durante la precedente legislatura della Commissione europea, il settore degli agrofarmaci ha giocato un ruolo cruciale nel dibattito regolatorio, in particolare riguardo alla bozza di Regolamento sull'Uso Sostenibile degli agrofarmaci, focalizzata sulla riduzione dell'uso e del rischio di tali prodotti in agricoltura. L'Associazione, sebbene abbia accolto positivamente i principi di maggior sicurezza e innovazione, ha sollevato forti preoccupazioni sulle modalità di attuazione dei target di riduzione, giudicate poco praticabili e non scientificamente fondate. Questa posizione ha favorito un dialogo costruttivo con stakeholder e istituzioni, culminato nel ritiro della proposta.

L'impegno verso la sostenibilità si concretizza anche attraverso una forte attenzione all'economia circolare, con particolare riguardo alla gestione e al recupero dei contenitori vuoti in plastica dei prodotti fitosanitari. L'Associazione è attivamente coinvolta in questo ambito, promuovendo progetti e conducendo analisi volte a monitorare e migliorare i sistemi di recupero e riciclo in Italia. Queste iniziative fanno parte di un più ampio progetto europeo, che mira a garantire un recupero sempre più efficiente dei contenitori lungo tutto il loro ciclo di vita, favorendo così il riciclo e promuovendo un uso più responsabile delle risorse su scala continentale.

In linea con gli obiettivi di sostenibilità, è attiva da anni una collaborazione con l'Università degli Studi di Torino nel progetto europeo TOPPS WP (Train Operators to Promote Practices and Sustainability – Water Protection). Questo progetto si propone di prevenire la contaminazione dei corpi idrici superficiali da prodotti fitosanitari attraverso attività di formazione per gli utilizzatori, coinvolgendoli anche in attività dimostrative. Tale iniziativa contribuisce in modo significativo alla protezione ambientale e alla promozione di pratiche agricole sostenibili, consolidando l'impegno dell'Associazione verso un'agricoltura responsabile e rispettosa degli ecosistemi.

Agrofarma ha, inoltre, intensificato la propria attività di comunicazione, partecipando a numerosi eventi con i principali stakeholder della filiera e rafforzando la propria presenza sui social media. Nell'ambito di questa strategia, l'Associazione ha lanciato il progetto "Osservatorio Agrofarma", che, attraverso report semestrali, mira a offrire un quadro costantemente aggiornato del settore, sottolineando il ruolo strategico degli agrofarmaci per la tutela e lo sviluppo dell’agricoltura italiana, con un forte orientamento all'innovazione e alla sostenibilità.

L’Associazione, infine, ha continuato la collaborazione con i Carabinieri dei NAS, gli uffici delle Dogane e Monopoli e altri attori della catena distributiva, contribuendo attivamente alla lotta contro la contraffazione dei prodotti.

Agrofarma



FIBRE ARTIFICIALI E SINTETICHE

IL SETTORE

Le fibre sintetiche e artificiali (fibre man made), vengono prodotte per mezzo di trasformazioni chimiche, a partire da materie prime di origine fossile o cellulosica.

Nel 2023 ne sono state prodotte più di 75 milioni di tonnellate, che hanno coperto circa il 70% dei consumi di fibre a livello mondiale. La domanda di fibre è in costante aumento, in correlazione e in proporzione all’aumento demografico a livello globale. In questo scenario è da considerare che la produzione di fibre naturali si attesta in media su 35 milioni di tonnellate ed è vincolata alla disponibilità di suolo per l’allevamento, alla coltivazione delle materie prime e alla competizione con le colture alimentari. La produzione di fibre man made, invece, è maggiormente flessibile e può aumentare in relazione alla crescita della domanda globale.

Le fibre sintetiche e artificiali sono caratterizzate da una forte versatilità: trovano applicazione in svariati settori, da quelli più tradizionali quali l’abbigliamento e l’arredamento a settori industriali come l’automotive, l’edilizia, l’industria aerospaziale. Secondo stime dell’Unione europea, circa il 71% delle fibre tessili sintetiche viene trasformato in abbigliamento e tessuti per la casa, mentre il resto è utilizzato per tessili tecnici. Questi ultimi sono presenti in diversi prodotti utilizzati principalmente dal settore industriale: solo per citarne alcuni, nastri trasportatori per macchinari, filtri per aria condizionata e applicazioni mediche, materiali da costruzione, rinforzi per pneumatici e indumenti protettivi da lavoro come, ad esempio, gli indumenti resistenti a fuoco, calore e agenti chimici. Fibre e tessuti sintetici sono, inoltre, utilizzati come rinforzi in materiali compositi leggeri che possono sostituire metalli, consentendo risparmi di peso, ad esempio, in aerei e automobili, o come rinforzi in articoli sportivi. Essi sono progettati per soddisfare le specifiche e i requisiti di ogni uso finale, in termini di durabilità, resistenza chimica o forza.

Cina ed India dominano il mercato mondiale delle fibre man made, con una produzione che supera l’80% del totale; terza area per importanza è quella europea, con i principali volumi prodotti in Germania, Italia e Turchia. Attualmente la competizione dell’estremo Oriente sta mettendo a dura prova l’industria europea, proponendo sul mercato prodotti a costi estremamente ridotti, che attirano particolarmente gli utilizzatori nell’ambito dello scenario economico globale attuale, segnato da grandi tensioni, incertezze e scarsa visibilità sul futuro, in cui il fattore economico diviene fondamentale.

L’ATTIVITÀ DELL’ASSOCIAZIONE

Assofibre Cirfs Italia segue gli sviluppi normativi di specifico interesse per il settore, in stretto coordinamento con Federchimica e con l’associazione europea Cirfs, poiché le principali sfide per il settore accomunano le imprese operanti sul territorio europeo. Sostiene inoltre l’importanza delle collaborazioni lungo le filiere, sia a livello nazionale sia europeo.

Per quanto riguarda il comparto tessile, Assofibre monitora la produzione delle nuove norme europee che derivano dalla “Strategia europea sui prodotti tessili sostenibili e circolari”, pubblicata a marzo 2022 per guidare produttori e consumatori verso una riduzione significativa degli impatti ambientali, puntando soprattutto ad un aumento esponenziale dei tassi di riparazione, riutilizzo e riciclo dei capi di abbigliamento. Una serie di norme in via di sviluppo concorre al raggiungimento di questi obiettivi: fra queste, il Regolamento sulla Eco-progettazione (Ecodesign for Sustainable Products Regulation), l’atto delegato del Regolamento che si occuperà della regolamentazione specifica della filiera tessile, la revisione delle Direttive su rifiuti e imballaggi.

Anche nell’ambito dell’automotive e dell’edilizia, l’Unione europea sta sviluppando nuove proposte, volte a rendere processi produttivi e prodotti sempre meno impattanti sull’ambiente: l’Associazione monitora anche questi ambiti, per valutare i possibili impatti sul settore delle fibre.

Rilevante per il settore delle fibre man made, come per l’intero comparto chimico, è anche la normativa europea sulla sicurezza prodotti chimici: Assofibre segue attivamente il processo di revisione dei Regolamenti REACH e CLP, così come le proposte di classificazione e di restrizione all’uso di determinate sostanze che potrebbero incidere sulla produzione delle fibre.

Continua ad essere centrale anche l’impegno sulle politiche commerciali: a livello europeo il settore da tempo sostiene la necessità dei dazi antidumping, affinché le imprese riescano a fronteggiare il panorama globale, in cui sussidi e barriere protezionistiche creano rilevanti distorsioni di mercato. Negli ultimi anni si è registrato un significativo aumento dell’import di fibre e tessuti dall’Asia, che conferma la necessità di forti azioni congiunte per sostenere la competitività delle imprese europee.

Non da ultimo, Assofibre Cirfs Italia è impegnata nel diffondere una sempre maggiore conoscenza delle fibre man made al pubblico; su questo fronte, l’Associazione si rivolge innanzitutto alle nuove generazioni, con specifici premi assegnati nell’ambito del Premio Federchimica Giovani e promuovendo lezioni on-line per i docenti dei ragazzi delle scuole secondarie di primo grado.



ADDITIVI E AUSILIARI, CHIMICA FINE E SPECIALITÀ PER L’INDUSTRIA

IL SETTORE

Nel panorama industriale italiano, il settore dei prodotti di chimica fine, degli additivi, ausiliari e specialità chimiche è fondamentale per la produzione di una vasta gamma di beni. Questi prodotti eterogenei svolgono un ruolo chiave nel definire le caratteristiche finali dei manufatti di diverse filiere: industria tessile e del cuoio, trattamento delle acque, produzione di plastiche, coating e molte altre.

In Italia questo settore rappresenta una realtà strategica per l'economia nazionale e la sua peculiarità è la sua forte specializzazione, con prodotti pensati e formulati per rispondere alle esigenze specifiche di ogni applicazione. Questa specializzazione è un fattore chiave del successo del Made in Italy, che garantisce prodotti finiti di altissima qualità e dalle caratteristiche inimitabili. Basti pensare alle pelli, ai tessuti o ai materiali plastici ad alte prestazioni: tutti questi prodotti eccellenti traggono beneficio dall'impiego di additivi, ausiliari di processo e specialità studiati e realizzati “su misura”.

A monte degli additivi e ausiliari troviamo i prodotti di chimica fine, ovvero intermedi e principi attivi necessari alla loro produzione e caratterizzati da processi di sintesi più complessi e reazioni chimiche più sofisticate. Si tratta di un settore altamente tecnologico e innovativo, che opera in stretta sinergia con i settori a valle, per lo sviluppo di soluzioni sempre più performanti e sostenibili.

Il Gruppo chimica degli intermedi e specialità per l’industria rappresenta in Aispec le numerose aziende italiane che operano in questo comparto: realtà di diverse dimensioni, da grandi multinazionali a piccole e medie imprese, altamente specializzate. La forza di questo settore risiede proprio nella sua varietà: la presenza di aziende di diverse dimensioni permette di coniugare l'esperienza, l’innovazione e le risorse delle grandi realtà con la flessibilità e l'agilità delle piccole imprese. Inoltre, molte di queste aziende sono radicate nei distretti industriali, dove si sviluppa un forte legame con il territorio e con le sue filiere produttive. Questo connubio tra competenza e tradizione rappresenta un ulteriore punto di forza del settore chimico italiano.

L‘ATTIVITÀ DELL’ASSOCIAZIONE

Le aziende di questo settore sono costantemente impegnate nell’affrontare gli oneri derivanti dalle normative nazionali e comunitarie, soprattutto quelle correlate all’ambiente, alla salute e sicurezza: ciò può rappresentare un’oggettiva fonte di difficoltà gestionali, soprattutto per le imprese meno strutturate.

Tra le novità normative di particolare interesse, ci sono la revisione dei Regolamenti REACH e CLP, la futura registrazione per alcuni tipi di polimeri e la continua implementazione della gestione delle sostanze chimiche. Rimane, poi, fondamentale monitorare l’evoluzione delle strategie generali derivanti dalle politiche industriali e ambientali della UE, che potrebbero essere rilanciate o modificate nell’ambito della nuova Legislatura comunitaria: European Green Deal, Chemical Strategy for Sustainability (CSS), Ecodesign, la Strategia europea per i prodotti tessili sostenibili e le norme sulla responsabilità estesa sul prodotto (ESPR).

È ancora in corso, inoltre, la discussione sulla proposta di restrizione REACH delle sostanze sensibilizzanti negli articoli di tessile e cuoio: il rischio di una restrizione vincolata esclusivamente alla classificazione delle sostanze, senza considerare la loro presenza negli articoli finiti e del loro effettivo potenziale allergenico sui consumatori, rischia di impattare in maniera netta sulla manifattura nazionale e comunitaria e, di conseguenza, sui settori chimici a essa collegati.

Le imprese potrebbero, infatti, dover riformulare i prodotti non più basandosi sulle reali esigenze del mercato e dei clienti, dovendo tuttavia mantenere le specificità tecnologiche e funzionali, con il rischio di trovarsi in condizioni sfavorevoli rispetto a prodotti provenienti da fuori Europa, evidentemente meno impattati da tali regole.
Per questo risulta fondamentale perseguire con la costante cooperazione con le associazioni nazionali dei settori clienti (Sistema Moda Italia – SMI e Unione Nazionale Industria Conciaria – UNIC), per fare fronte comune con gli stakeholder istituzionali. Ed è,allo stesso modo, fondamentale affrontate tali temi anche con una prospettiva europea, con la partecipazione alle attività dell’Associazione della chimica per il tessile e il cuoio (EUCTL), nata nel 2020, che sta diventando interlocutore autorevole nel dialogo con le istituzioni UE e nella quale le imprese associate sono impegnate direttamente.

Il settore degli additivi per le plastiche sta monitorando, in sinergia con altre rappresentanze della filiera in Federchimica e in Confindustria e con stakeholder europei, l’iter della potenziale restrizione del PVC e dei suoi additivi. In tal senso sono state inviate risposte alle richieste di dati da parte di ECHA, in relazione ai rischi per l’ambiente e la salute umana e per le possibilità di sostituzione in alcune applicazioni. Sono stati, inoltre, organizzati momenti di incontro e confronto con le autorità nazionali che stanno seguendo il tema.



CHIMICA PER IL SETTORE ALIMENTARE

Gli ingredienti specialistici per alimenti (aromi, additivi, coadiuvanti tecnologici, enzimi, amidi e ingredienti nutrizionali) sono elementi essenziali per l'industria alimentare moderna, garantendo la sicurezza, la qualità, la conservazione e il gusto dei prodotti che consumiamo ogni giorno. Il loro ruolo è fondamentale per affrontare le sfide del futuro legate all'alimentazione e contribuire a un sistema alimentare più sostenibile e salutare per tutti.

ADDITIVI ALIMENTARI E COADIUVANTI TECNOLOGICI

Il settore è strettamente correlato a quello dell’industria alimentare a valle ed è caratterizzato da una grandissima varietà di prodotti di qualità, sicuri e realizzati per rispondere alle esigenze dei consumatori. Questi ingredienti sono, inoltre, fondamentali quando è necessaria una riformulazione dei prodotti, in relazione al miglioramento tecnologico e all’innovazione.
Sono, ad esempio, disponibili additivi alimentari che permettono di migliorare le fasi di processo, con rese maggiori e dunque minori sprechi di materie prime o che garantiscono maggiore durabilità agli alimenti, riducendone lo spreco, in un’ottica di sostenibilità, garantendo sempre disponibilità e andando sempre incontro alle richieste del mercato.

AMIDI E DERIVATI

L’amido, ottenuto a partire da cereali quali mais, frumento e riso, è una sostanza rinnovabile, impiegata come tale in molteplici usi industriali. Può anche essere utilizzato come materia prima per produrre zuccheri quali fruttosio, isoglucosio e glucosio. Dal glucosio a sua volta si possono produrre altre sostanze e può essere esso stesso usato come substrato per la crescita di lieviti, microrganismi ed enzimi, utili alle produzioni alimentari e farmaceutiche. L’industria amidiera di fatto è una “bio-raffineria” che produce una miriade di prodotti bio-based.
La guerra in Ucraina e la crisi in Medio Oriente hanno comportato serie difficoltà per il settore, sia per quanto riguarda gli approvvigionamenti di cereali, sia per quanto concerne i costi energetici.

AROMI

Gli aromi sono prodotti con materie prime naturali oppure creati per sintesi e la loro funzione è quella di ricostituire le proprietà organolettiche di un alimento sottoposto a processi di trasformazione, ma anche quella di creare l’identità di determinati prodotti alimentari, quali caramelle, bibite, bevande alcoliche. Gli aromi contribuiscono alla crescita dell’industria alimentare nazionale e al suo affermarsi all’estero, grazie all’export dei prodotti alimentari Made in Italy.
La severa normativa europea in materia di aromi consente solo l’utilizzo di sostanze valutate sul piano tossicologico, al fine di garantire la sicurezza del consumatore.
Inoltre, le norme europee in tema di etichettatura degli alimenti consentono al consumatore di capire quale tipologia di aroma sia stata utilizzata, garantendo la massima trasparenza nei suoi confronti.

MATERIE PRIME PER INTEGRATORI ALIMENTARI E ALIMENTI FUNZIONALI

Il settore rappresenta le imprese che producono o distribuiscono ingredienti nutrizionali e funzionali, come vitamine, amminoacidi, sali minerali, estratti vegetali, probiotici, omega-3, fibre vegetali. Questi ingredienti sono impiegati sia negli alimenti arricchiti per specifiche esigenze nutrizionali, sia negli integratori alimentari.
Si tratta di un settore particolarmente dinamico in Italia, composto sia da grandi aziende (italiane o filiali italiane di gruppi internazionali) sia da realtà più piccole, ma con un know-how mirato a prodotti specifici, come nel caso degli estratti vegetali o dei prodotti di origine microbiologica: si tratta di materie prime che rappresentano di fatto la peculiarità e l’identità dei prodotti finiti in cui sono utilizzati.
Il settore continua a registrare una ormai consolidata tendenza di crescita, favorita dalla differenziazione dei prodotti, legati a esigenze e richieste diverse da parte del consumatore (fermenti, sali minerali e vitamine, prodotti a utilizzo stagionale, etc.), garantendo sempre qualità ed efficacia.

Aispec



OLI LUBRIFICANTI

IL SETTORE

Gli oli lubrificanti vengono prodotti aggiungendo a un olio base, ottenuto dalla prima raffinazione del petrolio, dalla rigenerazione di oli usati o da fonti rinnovabili, sostanze e miscele chimiche selezionate per conferire al lubrificante le prestazioni e le caratteristiche tecniche desiderate.

Si tratta di un esempio tipico di chimica delle specialità, grazie al quale si ottengono prodotti altamente sostenibili: limitando l'attrito tra componenti meccanici in movimento relativo, i lubrificanti migliorano l'efficienza dei processi e dei prodotti che li utilizzano.

Il settore è in costante evoluzione tecnologica e apporta un reale contributo di sostenibilità con formulazioni innovative a basso contenuto di zolfo, con l’utilizzo di basi lubrificanti pregiate e resistenti all’ossidazione e con sempre nuovi miglioramenti nelle caratteristiche di lubrificazione e durata media degli oli.
Queste innovazioni permettono, ad esempio, di ridurre il consumo energetico, le emissioni di CO2 e la formazione di polveri sottili nei motori.

È, inoltre, opportuno sottolineare come in Italia l’attività di recupero e riciclo degli oli usati, coordinata dal CONOU (Consorzio nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli oli minerali usati) svolga un ruolo cruciale: ogni anno si raccoglie circa il 50% dell’olio usato, il 98% del quale viene rigenerato in materie prime come oli base, gasoli e bitumi. Un grande esempio di economia circolare, oltre che un’eccellenza tutta italiana nel contesto europeo.

Il panorama commerciale nazionale comprende molte piccole e medie imprese, affiancate da grandi società petrolifere e multinazionali chimiche, con circa 100 operatori e 3.000 addetti.

Nel 2023 si stima che le imprese associate del settore abbiano fatturato circa 2 miliardi di euro. Per quanto riguarda il consumo annuale di lubrificanti in Italia, dopo i valori negativi del 2022 i consumi hanno ripreso leggermente a crescere, portando nel 2023 a un aumento dei volumi del 1% circa, dovuto soprattutto alla crescita del 1,8% del settore automotive, parzialmente contrastato dall’andamento stabile del comparto industria.

L’ATTIVITÀ DELL'ASSOCIAZIONE

Nonostante non siano integrati nel ciclo del petrolio e operino in un mercato diverso da quello dei carburanti, i lubrificanti sono “fiscalmente” assimilati ai prodotti energetici, subendo iniziative penalizzanti a livello nazionale e comunitario.
Il Gruppo Gail è attivo da tempo in tale ambito, cercando di evidenziare come i lubrificanti siano essenziali per allungare la vita dei dispositivi e ridurre gli attriti, contribuendo all'efficienza dei processi industriali e alla riduzione delle emissioni di gas serra, elemento fondamentale nella transizione ecologica globale.

Di grande importanza per il settore è l'apparato normativo relativo alla sicurezza dei prodotti (REACH, CLP, Regolamento Biocidi), al Codice ambientale per la gestione dei rifiuti e alle recenti iniziative green come il Regolamento Ecodesign.

Il Gruppo rappresenta un punto di riferimento fondamentale per il confronto sulle criticità del settore, organizzando workshop ed eventi periodici di approfondimento. Rivestono, inoltre, un ruolo di estrema importanza i contributi dei Comitati e dei Gruppi di lavoro insieme alla collaborazione con l'associazione europea UEIL (Union of the European Lubricants Industry), di cui il Gail è socio fondatore.

Le sfide future riguardano principalmente la transizione energetica ed ecologica. L'incertezza globale in evoluzione, e i cambiamenti in corso porteranno a nuovi scenari, guidati dalla crescente spinta verso la sostenibilità.

Aispec



ABRASIVI

IL SETTORE

Sebbene siano comunemente associati solo ai settori manifatturieri, industriali, hobbistici e del fai-da-te, gli abrasivi sono essenziali per la produzione della maggior parte degli oggetti di uso quotidiano. Ogni processo produttivo, infatti, necessita di prodotti abrasivi per essere completato.

Il loro utilizzo maggiore si riscontra a livello professionale, per i settori dell’automotive, della meccanica, dell’edilizia e della lavorazione di vetro e ceramiche.
Ne consegue che il mercato degli abrasivi rappresenta sostanzialmente un buon indicatore dell'andamento industriale generale.

Tele e dischi lamellari rientrano tra i cosiddetti abrasivi flessibili (coated abrasives), mentre gli abrasivi rigidi (bonded abrasives) sono costituiti dalle mole e dai dischi troncatori; esistono poi i superabrasivi, prodotti diamantati impiegati per il taglio di pietra e cemento.
Il loro utilizzo è associato a utensili e macchinari di vario tipo: vi sono quelli fissi, da banco, su rotaia, elettroutensili o macchinari con motore a scoppio, ma è anche possibile l’utilizzo manuale.

L’industria italiana di questo settore occupa una posizione di rilievo nel panorama europeo: si classifica, infatti, al secondo posto, subito dopo la Germania e prima di Francia e Regno Unito.

Il settore è caratterizzato soprattutto da realtà aziendali piccole o medie, originariamente legate ai distretti produttivi nazionali, che oggi esportano in tutto il mondo i loro prodotti per applicazioni molto specifiche, dove è richiesta grande conoscenza delle lavorazioni e per le quali è garantita una elevata qualità dei prodotti. In Italia sono, inoltre, presenti le filiali delle più grandi multinazionali del settore, in grado di fornire prodotti di tutte le tipologie.

Il settore è da sempre fortemente legato agli aspetti congiunturali e all’andamento dei comparti industriali a valle e dei mercati di destinazione.
Dopo la crisi pandemica le imprese del settore stanno progressivamente adattandosi alle nuove condizioni createsi, che vedono nei costi energetici una delle criticità più forti e nella sostenibilità una delle maggiori sfide da affrontare.

L'ATTIVITÀ DELL'ASSOCIAZIONE

Il Gruppo abrasivi è attivo nel monitorare gli impatti sul settore della normativa europea su sicurezza, salute e ambiente, con particolare attenzione alle implicazioni indirette dei regolamenti REACH e CLP (nonostante gli abrasivi in quanto definiti “articoli” ne siano esclusi), della Direttiva sulle emissioni industriali (IED), del Regolamento Ecodesign e di alcuni Best Available Techniques Reference Document (BREF) che, seppur pensati per settori diversi (prodotti ceramici), rischiano di avere pesanti ricadute sul settore, in particolare sugli stabilimenti produttivi di mole vetrificate a legante inorganico (oltre 12 siti produttivi sono in Italia).

Inoltre, il settore partecipa attivamente alle attività dell’Associazione europea di riferimento (FEPA – European Federation of Abrasives Producers), con particolare attenzione ai temi tecnici e normativi, quali il monitoraggio e l’aggiornamento degli standard tecnici di sicurezza CEN e ISO. Negli ultimi anni è necessariamente incrementata anche l'attività di lobby a livello europeo, per partecipare attivamente agli sviluppi di tali normative.

Fondamentale, infine, la promozione dell’utilizzo sicuro dei prodotti abrasivi tramite il sito di riferimento Abrasive Safety, nonché la realizzazione di iniziative di sostenibilità volontarie, come il progetto SEAM (Sustainable European Abrasive Manufacturers) per supportare e assistere i produttori di abrasivi verso uno sviluppo sostenibile.

Aispec



SMALTI PER CERAMICA, PIGMENTI INORGANICI E OSSIDI METALLICI

IL SETTORE

La ceramica italiana è un fiore all’occhiello del Made in Italy e ha due caratteristiche fondamentali: la sua forte internazionalità e gli ingenti investimenti in innovazione tecnologica. Questa costante ricerca, insieme ad un indiscusso gusto estetico, ha permesso alle imprese produttrici di operare su numerosi mercati nonostante l’aumento dei concorrenti che spesso producono in contesti più favorevoli con costi e oneri inferiori. La filiera produttiva, composta dai produttori di macchine, dai colorifici ceramici e dai produttori di piastrelle, è composta da un numero consistente di aziende che, operando prevalentemente nel distretto di Sassuolo, hanno un ruolo rilevante nel contesto produttivo nazionale.

In particolare, i colorifici ceramici producono smalti, fritte, pigmenti, coloranti usati nell’industria ceramica (piastrelle, stoviglieria, sanitari, etc.) e, in misura minore, nell’industria meccanica (soprattutto per finitura superficiale di elettrodomestici e prodotti per la casa). Alcune aziende, inoltre, sono produttrici di ossidi metallici che trovano diffusione, per ben oltre la metà del loro impiego, nei processi di reazione chimica per la realizzazione di pigmenti e fritte.

Il settore, con investimenti in ricerca e sviluppo molto rilevanti, punta su prodotti sempre più specialistici, le cui prestazioni, particolarmente attente alla compatibilità ambientale, garantiscono, ai produttori di ceramica, standard di elevata qualità e bellezza, apprezzati in tutto il mondo.

L’ATTIVITÀ DELL’ASSOCIAZIONE

Ambiente e sicurezza costituiscono le attività più importanti promosse da Ceramicolor, in particolare, lo studio delle problematiche inerenti alla classificazione, all’etichettatura e all’imballaggio delle sostanze e delle miscele pericolose.

I principali sforzi dell’Associazione si concentrano sull’analisi delle possibili criticità che le diverse legislazioni possono avere sul settore.

È in continuo divenire la normativa sulla salute e sicurezza sul lavoro che si interseca con la sicurezza prodotti, in particolare i Regolamenti REACH e CLP. L’Associazione, interfacciandosi da un lato con Federchimica e Confindustria e dall’altro con l’associazione europea di riferimento Eurocolour, si impegna sia nelle attività di advocacy che anticipano la pubblicazione delle normative sia, una volta definitive, nel fornire gli adeguati strumenti interpretativi per adempiere correttamente a quanto previsto.

Grande attenzione è focalizzata sul Green Deal pubblicato dalla Commissione europea che presuppone un insieme di iniziative politiche con l'obiettivo generale di raggiungere la neutralità climatica in Europa entro il 2050 e include la Chemical Strategy for Sustainability (CSS) che prevede la revisione di numerosi regolamenti, tra i quali il Regolamento REACH e il Regolamento CLP. A livello associativo è, quindi ,molto rilevante l’attività che si sta svolgendo parallelamente sia a livello nazionale, sia a livello europeo.

Ceramicolor investe numerose risorse anche nell’ambito della formazione per sostenere i giovani che un giorno potranno lavorare nel settore.

Insieme alle altre associazioni di filiera, ha promosso anche nel 2023 un corso di formazione dedicato agli studenti più meritevoli dell’Istituto Tecnico Industriale “E. Fermi” di Modena con l’obiettivo di contribuire attivamente alla formazione dei giovani per introdurli al mondo del lavoro.
Inoltre, ha promosso il Master di 2° livello "Impresa e Tecnologia Ceramica", in collaborazione con le Università di Modena, Reggio Emilia e Bologna, che offre ai giovani laureati la possibilità di diventare figure competenti in ogni fase della produzione: dai processi alle lavorazioni, fino ai sistemi tecnologici con attenzione alla sostenibilità, attraverso un’accurata conoscenza scientifica e tecnologica.

Anche a livello comunicativo si conferma per Ceramicolor il successo di Thesignofcolor, il portale web che parla del colore con idee, consigli, immagini, citazioni e curiosità che permettono di scoprire e conoscere il mondo della ceramica.
Il magazine ha anche la relativa pagina Facebook e Instagram. Ogni anno l’Associazione organizza “A Cena con il Colore”, un evento dove colore, cibo, musica e condivisione sono gli ingredienti che animano la serata, a cui partecipano più di 300 persone.

Ceramicolor



ADESIVI E SIGILLANTI

Il mercato degli adesivi e sigillanti nel 2023 si è misurato con situazioni che hanno determinato la sostanziale frenata dell’andamento economico per molti dei settori di applicazione.
Il settore degli adesivi e sigillanti impiegati nel mondo delle costruzioni ha subito un forte rallentamento determinato in gran parte dalle misure della manovra di bilancio che hanno ridotto drasticamente gli incentivi fiscali a favore del comparto.

La debolezza protratta dell’attività industriale nel campo del mobile e dell’arredamento ha segnato negativamente l’andamento degli adesivi destinati a questo mercato.
Hanno mostrato un progressivo rallentamento anche gli adesivi impiegati nell’industria delle calzature e della pelletteria.

Il comparto degli adesivi per settore della cartotecnica e imballaggio ha registrato una certa stabilità dei consumi, conseguente all’andamento della produzione del mercato di riferimento. Moderata fiducia è riposta nei prossimi anni per i quali si attende una timida ripresa.
Per gli adesivi utilizzati dall’industria dei mezzi di trasporto la seconda parte dell’anno ha segnato un’inversione di tendenza rispetto all’inizio dell’anno in cui è stato registrato il rallentamento delle immatricolazioni. Il settore sarà sempre più caratterizzato dalla spinta all’innovazione tecnologica che apre sfide inattese e nuove opportunità.

Nel campo della legislazione europea, tra i tanti provvedimenti all’attenzione del settore abbiamo assistito al completamento del processo di revisione del Regolamento CLP, recentemente approvato dal Parlamento europeo, con l’introduzione di nuove classi di pericolo per sostanze e miscele.

L’ATTIVITÀ DELL’ASSOCIAZIONE

In merito alla grande attenzione che la Commissione europea ha riservato al pacchetto di misure denominate Green Deal, l’Associazione, in stretta collaborazione con Federchimica, sta monitorando l'evoluzione della Proposta di Direttiva sui Green Claims, pubblicata a marzo scorso dalla Commissione europea. La proposta introduce criteri comuni per evitare il cosiddetto greenwashing e le informazioni ambientali ingannevoli. L’obiettivo è fornire ai consumatori informazioni chiare e di qualità per la scelta dei prodotti ambientalmente compatibili e garantire che le imprese che utilizzano affermazioni ambientali per i loro prodotti e servizi lo facciano rispettando requisiti minimi comuni.

Sempre in questo ambito si colloca il Regolamento ESPR (Ecodesign for Sustainable Products Regulation) che definisce le specifiche per la progettazione ecocompatibile dei prodotti sostenibili, anch’esso di interesse per gli adesivi e sigillanti. Grande interesse ha suscitato anche il Regolamento sugli imballaggi e rifiuti da imballaggi, recentemente approvato dal Parlamento europeo. Il suo obiettivo è garantire che tutti gli imballaggi nel mercato della UE siano riutilizzabili o riciclabili in modo economico entro il 2030.

L’Associazione è, inoltre, impegnata a seguire gli sviluppi della proposta di Regolamento relativo alle norme di circolarità per la progettazione dei veicoli e la gestione dei veicoli fuori uso (End-of-Life Vehicles Regulation). A tal proposito ha presentato una posizione, condivisa con FEICA (l’Associazione europea degli adesivi e sigillanti), alle autorità competenti nazionali per rappresentare il ruolo chiave degli adesivi nei veicoli.

È ,inoltre, proseguito l’impegno per rendere familiare la produzione di adesivi e sigillanti ai giovanissimi, attraverso la partecipazione al Premio Nazionale Federchimica Giovani, un concorso che si prefigge di potenziare l’interazione tra scuola, territorio e industria chimica ed intende orientare gli studenti di scuola media verso percorsi di studio tecnico-scientifici.
Un’iniziativa ormai ampiamente collaudata che crea un legame tra scuola e industria. Si chiede agli studenti di enfatizzare il ruolo che scienza, tecnologia e industria chimica rivestono per il miglioramento della qualità della nostra vita, parlando dei prodotti. A conclusione dell’edizione per l’anno scolastico 2023/2024, Avisa ha consegnato un Premio speciale per la sezione “adesivi, inchiostri, vernici”.

Un’altra iniziativa nell’ambito della formazione é il progetto associativo sui Percorsi per le Competenze Trasversali e l'Orientamento (PCTO), rivolto ai ragazzi di scuola superiore, con tre moduli didattici realizzati da Avisa che attestano 13 ore di PCTO agli studenti che superano i test previsti dopo ogni lezione.
Il modulo riguardante adesivi e sigillanti, da fruire online, si avvale di un video istituzionale, della videointervista al Presidente del Gruppo e di una dispensa relativa all’approfondimento sui prodotti. L’iniziativa mostra un numero crescente di iscritti che hanno completato il percorso ottenendo la certificazione.

Per consentire alle imprese associate di conoscere le dinamiche del mercato è stata, inoltre, realizzata la ricerca “Il mercato degli adesivi e sigillanti in Italia”, pubblicata dall’Associazione ad uso esclusivo degli associati. L’ultima edizione, relativa al 2022 e al preconsuntivo 2023, è stata recentemente diffusa. Prima della sua realizzazione è stata svolta la revisione della classificazione dei prodotti considerati nell’area Edilizia, per rispondere alla nuova realtà. Lo studio è costituito da una parte descrittiva in formato pdf e da un documento Excel che consente alle imprese di effettuare proprie elaborazioni sui dati.

In tema di eventi, il settore adesivi per legno e arredamento ha realizzato, il 28 maggio 2024, il congresso internazionale, “Sustainability and Debonding: new challenges for woodworking adhesives”. Sedici relatori si sono avvicendati sul podio, condividendo le proprie esperienze in materia di sostenibilità. L’apertura dei lavori è stata riservata ad un intervento di carattere generale sulla complessità del Green Deal, a cui sono succedute le testimonianze degli operatori lungo la filiera, dai produttori di mobili, ai produttori di componenti, agli accademici.
Dal punto di vista internazionale, le istanze del gruppo adesivi e sigillanti sono ampiamente rappresentate grazie alla partecipazione di due delegati al Board di FEICA, l’Associazione europea dei produttori di adesivi e sigillanti.

Avisa



PITTURE E VERNICI

IL SETTORE

Per l’industria dei prodotti vernicianti il 2023, in Italia, in generale, è stato indubbiamente un anno complesso, caratterizzato da una domanda debole per tutti i settori.

Sul totale annuale del comparto, ha pesato in maniera significativa l’andamento delle pitture e vernici per edilizia che, in Italia, vale quasi il 50% in valore e oltre il 60% in volume del totale del mercato nazionale.

Nella prima parte 2023 le performance del settore edilizia si sono rivelate in forte arretramento rispetto ad un primo semestre 2022 che aveva vissuto una grande euforia per la spinta degli strumenti di agevolazione fiscale per le ristrutturazioni edilizie ma anche per la manutenzione straordinaria di ponti e viadotti.

Nella seconda parte del 2023 si sono registrati risultati più incoraggianti rispetto all’anno precedente sia nell’edilizia sia nei vari comparti delle vernici industriali.

Complessivamente, il 2023 si è, chiuso con performance in volume in arretramento di circa il 10% rispetto al 2022; ciononostante, a seguito di aumenti di listino che le aziende produttrici hanno dovuto applicare, il fatturato ha chiuso su valori vicini a quelli dell’anno precedente.

Per il 2024 resta un forte clima di incertezza: se l’inflazione italiana si è ridotta bruscamente insieme ai prezzi energetici, con possibili recuperi delle marginalità perse negli ultimi anni, restano alti i tassi, peggiora la situazione del credito e la domanda rimane debole.

Molto dipenderà dalle eventuali misure messe in campo per sostenere la domanda e, in particolare, per stabilizzare definitivamente il quadro delle incentivazioni fiscali nel settore edilizia.

I prodotti vernicianti sono normati da una legislazione specifica, il D.Lgs. 161/2006, di recepimento della Direttiva 2004/42/CE, che ha imposto limiti specifici dei contenuti massimi di composto organico volatile (COV) nei prodotti vernicianti utilizzati in edilizia e in carrozzeria. Le restrizioni imposte dal Regolamento Reach e dal Regolamento Biocidi hanno conseguenti ricadute sulla produzione e sull’attività di ricerca e sviluppo dei produttori di pitture e vernici che investono significative risorse per la formulazione di prodotti conformi.

L’ATTIVITÀ DELL’ASSOCIAZIONE

La maggior parte dell’impegno associativo è volto a seguire da vicino il contesto legislativo, fornendo consulenza alle imprese e cercando di intervenire in fase di finalizzazione dei testi sui numerosi dossier di interesse come la Revisione Regolamento CLP, il Regolamento su imballaggi e rifiuti di imballaggio (PPWR), il Regolamento Ecodesign (ESPR), la Direttiva sui Green Claims e la Direttiva Emissioni Industriali (IED).

Le imprese associate sono costantemente impegnate nell’offrire il proprio contributo allo sviluppo sostenibile. Attraverso l’Associazione partecipano in modo continuo e propositivo ai tavoli di lavoro che il Ministero dell’Ambiente ha avviato, nell’ambito del piano nazionale d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi della pubblica amministrazione, per redigere i Criteri Ambientali Minimi (CAM) per gli appalti verdi per edifici, per l’acquisto di articoli per l’arredo urbano, per l’acquisto di arredi in legno. Molto ampia è anche la partecipazione ai convegni che le Autorità organizzano in tema di Economia Circolare, Green Public Procurement, Ecolabel, Indoor Air Quality.

Nell’ambito del "Progetto Misurazione Indicatori di Circolarità", sviluppato da Avisa con Federchimica, Certiquality ed ERGO – Scuola Superiore Sant’Anna, i soci possono beneficiare gratuitamente di “COACH”, Circularity-Oriented Assistance for CHemical companies, un tool realizzato per supportare le imprese nella misurazione e nel perseguimento dell’economia circolare, in un’ottica di sostenibilità. Le imprese di Avisa possono beneficiare di “COACH-AVISA”, il Tool personalizzato per chi opera nel settore vernici, inchiostri, adesivi e sigillanti, disponibile anche nella versione inglese.

Il Gruppo pitture e vernici, considerando sempre più strategico il rapporto con la scuola e il mondo accademico, è impegnato in diverse iniziative. Innanzitutto, nell’ambito delle attività di education promosse da Avisa a beneficio degli studenti della scuola secondaria di primo e secondo grado: con la partecipazione al “Premio Giovani Federchimica. Chimica: la scienza che salva il mondo”, un concorso che nasce per potenziare l’interazione tra scuola, territorio e industria chimica e per orientare gli studenti di scuola media verso percorsi di studio tecnico-scientifici; con la partecipazione all’iniziativa “Costruirsi un futuro nell’industria chimica”; grazie al pacchetto formativo di e-learning, che vale 13 ore di PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento), realizzato attraverso tre moduli, uno per ogni Gruppo merceologico di Avisa. Per l’anno scolastico 2023-2024 sono stati certificati oltre 5.000 studenti.

Prosegue, infine, la collaborazione con il Politecnico di Milano tramite l’iniziativa “ColorMat”, per promuovere l’innovazione e la conoscenza dei prodotti ma anche la qualità e la completezza dei futuri progettisti, anche attraverso l’allestimento di una coloreteca, uno spazio dedicato ai prodotti vernicianti, e la realizzazione di convegni, seminari e workshop con architetti e progettisti.

Avisa



INCHIOSTRI DA STAMPA

IL SETTORE

L’industria degli inchiostri da stampa nel 2023 si è misurata con fatti di portata eccezionale che hanno determinato un quadro complesso.

Si è assistito al secondo anno del conflitto in Ucraina, ad ottobre 2023 è scoppiato il conflitto in Medio-Oriente. Il crollo progressivo del traffico marittimo nel canale di Suez ha determinato conseguenze importanti sugli approvvigionamenti delle merci e sui loro costi. Nel corso del 2023 si è protratto il fenomeno inflattivo, anche se di minore intensità rispetto al 2022, e i costi energetici sono sempre stati in tensione.

In questo contesto, il mercato degli inchiostri da stampa in Italia nel 2023 ha registrato una flessione del 10,9% in quantità, e del 9% in valore, rispetto al 2022.

Alla luce degli elementi citati e del quadro geo-politico ancora instabile, le prospettive economiche permangono deboli. I prezzi dell'energia e delle materie prime sono diminuiti e si stanno stabilizzando, ma le previsioni rimangono volatili.

I consumatori cercano valore nei marchi etici, di conseguenza la domanda di packaging si evolve. Il mercato dell’imballaggio rimane resiliente, ma occorre tenere conto di prestazioni diverse, a seconda del tipo di substrato. In generale, il mercato degli inchiostri è diminuito, ma il colore rimane al centro del rapporto tra marchio e consumatore. Pertanto, questa industria gioca ancora un ruolo centrale nella valorizzazione dei prodotti.

Alla situazione economica, non certo brillante, si aggiunge il sistema di regole nel quale operiamo che diventa sempre più sfidante.

Sul versante della legislazione europea, il processo di revisione del Regolamento CLP, recentemente approvato dal Parlamento europeo, è stato completato con l’introduzione di nuove classi di pericolo per sostanze e miscele.

In merito alla grande attenzione che la Commissione europea ha riservato al pacchetto di misure denominate Green Deal, l’Associazione, in stretta collaborazione con Federchimica, sta monitorando l'evoluzione della Proposta di Direttiva sui Green Claims, pubblicata a marzo scorso dalla Commissione europea. La proposta introduce criteri comuni per evitare il cosiddetto greenwashing e le informazioni ambientali ingannevoli. L’obiettivo è fornire ai consumatori informazioni chiare e di qualità per la scelta dei prodotti ambientalmente compatibili e garantire che le imprese che utilizzano affermazioni ambientali per i loro prodotti e servizi lo facciano rispettando requisiti minimi comuni.

Sempre in questo ambito si colloca il Regolamento ESPR (Ecodesign for Sustainable Products Regulation) che definisce le specifiche per la progettazione ecocompatibile dei prodotti sostenibili.

L’ATTIVITÀ DELL’ASSOCIAZIONE

Altro tema di grande attualità è il Regolamento sugli imballaggi e rifiuti da imballaggio, recentemente approvato dal Parlamento europeo. Proprio ad esso il Gruppo ha dedicato un approfondimento durante un workshop tenutosi a margine dell’Assemblea, con l’obiettivo di valutarne l’impatto sulla nostra industria.

Come di consueto, grande attenzione è riservata alla legislazione sui materiali a contatto con gli alimenti. L’argomento è di grande interesse e, in questo ambito, il Gruppo inchiostri da stampa collabora attivamente, sia a livello nazionale, sia a livello europeo con tutta la filiera interessata. A tal proposito, di particolare rilievo, in Italia, è la collaborazione con Giflex, l’Associazione che rappresenta i produttori di imballaggio flessibile, mentre in Europa le istanze del settore sono rappresentate nell’ambito di EuPIA, l’Associazione europea dei produttori di inchiostri da stampa che collabora con PIJITF, Packaging Ink Joint industry Task Force.

La PIJITF rappresenta le industrie attive nella catena del valore degli imballaggi stampati, dai produttori di materie prime per gli inchiostri da stampa agli operatori del settore alimentare. La politica sui materiali a contatto con gli alimenti è di particolare rilevanza per la task force.    

Continua l’impegno dell’Associazione sul fronte dell’education, per rendere sempre più note ai giovanissimi le caratteristiche dei prodotti. Anche il Gruppo Inchiostri da stampa partecipa al Premio Nazionale Federchimica Giovani, un concorso che si prefigge di potenziare l’interazione tra scuola, territorio e industria chimica ed intende orientare gli studenti di scuola media verso percorsi di studio tecnico-scientifici.

Prosegue anche l’iniziativa Percorsi per le Competenze Trasversali e l'Orientamento (PCTO), rivolta ai ragazzi di scuola superiore, con tre moduli didattici realizzati da Avisa, uno dei quali è, per l’appunto, dedicato ad approfondimenti sugli inchiostri da stampa. L’iniziativa continua a riscuotere notevole successo, con un numero di iscritti in crescita. Il materiale del percorso formativo è disponibile anche sul sito di Avisa, per tutti gli associati che volessero farne uso.

In ambito associativo la sede nella quale sono dibattute ed approfondite tutte le tematiche tecnico-legislative è il Comitato Tecnico inchiostri da stampa, al quale partecipano i rappresentanti di tutte le Imprese associate.

Con la sua attività costante costituisce l’ambito di confronto tra le Imprese associate per l’elaborazione di posizioni comuni e linee guida che sono rappresentate anche ai tavoli dell’Associazione europea.

Il delegato nazionale assicura il raccordo tra quest’ultima e la nostra Associazione, contribuendo a portare le nostre istanze nella stesura dei documenti che costituiscono le posizioni comuni relative a tutte le tematiche tecnico-legislative che coinvolgono la nostra industria.

Avisa



GAS TECNICI SPECIALI E MEDICINALI

IL SETTORE

L’industria italiana dei gas tecnici, speciali e medicinali fattura circa 3 miliardi di euro all’anno, con una produzione rappresentata principalmente da ossigeno, azoto, argon, elio e gas rari, idrogeno, acetilene, anidride carbonica, anidride solforosa, idrofluorocarburi, aria, gas speciali e miscele di gas. Le applicazioni di tali gas interessano quasi tutti gli ambiti dell’attività manifatturiera nazionale (metallurgia, meccanica, alimentare, chimica, vetro, ecc.), oltre che quelle di carattere sanitario (ossigeno, protossido d’azoto, miscele medicinali e dispositivi medici).

L’industria dei gas italiana impiega circa 4.700 dipendenti con un fatturato che nel 2023 ha subito un calo di oltre il 5% rispetto all’anno precedente.

Il comparto dei gas industriali, che rappresenta il 65% circa del settore, ha chiuso il 2023 registrando un calo di circa il 6% rispetto ai volumi di produzione registrati l’anno precedente.

Sempre sul fronte prettamente industriale le flessioni più intense si sono osservate nella chimica, carta, metallurgia, materie plastiche e nei prodotti e materiali da costruzione. In positivo l’andamento delle forniture al comparto elettronica e mezzi di trasporto.

Il restante 35% circa dei gas prodotti dall’industria sono destinati al comparto medicinale. Dopo il periodo COVID i volumi globali di ossigeno medicinale si sono stabilizzati, riducendosi di un 10% circa. Una riduzione che è stata comunque limitata dalla presenza di numerosi pazienti che hanno avuto conseguenze di lungo periodo (long-COVID). Parallelamente, un parziale recupero dei prezzi, ove praticabile, ha ridotto l’impatto della crescita dei costi energetici. Ciò nonostante, la spesa per l’ossigeno monitorata da AIFA è rimasta nell’ambito del tetto di spesa programmata, evitando così di generare un payback a carico del settore.

Lo scenario 2024 si caratterizza per un’aspettativa di graduale recupero della produzione industriale nazionale seppur in presenza di un’intensa pressione competitiva. La questione energetica permane un elemento di forte incertezza a causa del sovrapporsi di molteplici asimmetrie di costo.

A fronte di un primo semestre ancora in fase discendente e in considerazione di una domanda industriale che ancora non mostra segnali univoci di inversione di tendenza, si può prevedere che nel 2024 l’intero comparto dei gas industriali e medicinali segnerà un ulteriore calo produttivo, nell’ordine del 2-3%.

L’ATTIVITÀ DELL’ASSOCIAZIONE

Tra le attività del 2023 si distingue l’intenso lavoro sul fronte della comunicazione e dell’organizzazione di eventi e convegni.

Dal giugno 2023 Assogastecnici è presente sulla piattaforma Linkedin con un proprio profilo costantemente aggiornato con notizie, approfondimenti, focus, estratti da documenti associativi, ecc. che illustrano in maniera sintetica ma efficace le peculiarità del settore e gli approfondimenti sulle principali novità legislative.

Sul fronte congressuale, inoltre, l’Associazione è stata impegnata in due eventi molto riusciti.

Nell’ottobre 2023, presso il Centro Congressi Fontana di Trevi a Roma si è tenuto il convegno “I Gas Alimentari “Sicurezza alimentare e sostenibilità”. A conferma dell’importante valore dell’evento, il convegno ha ricevuto il Patrocinio del Ministero della Salute, riconoscimento che ha consentito di interloquire con le Istituzioni con una ancor maggiore autorità e prestigio.

Un secondo, importante evento associativo si è svolto a Stresa lo scorso novembre 2023 dove si è tenuta la XVII edizione della tradizionale Riunione Nazionale di Sicurezza dedicata alla “Sicurezza e sostenibilità nel mondo dei gas: evoluzione della normativa e nuovi scenari industriali”. Ancora una volta il convegno ha registrato un’ottima partecipazione da parte delle imprese che hanno apprezzato l’elevata qualità dei contenuti dei vari interventi dei relatori in rappresentanza: della Direzione Centrale del Servizio di Prevenzione dell’INAIL, del Corpo dei Vigili del Fuoco, della Segreteria Generale di EIGA, del CEFIC, l’Associazione Europea dell’Industria Chimica, nonché di esperti di sicurezza e igiene del lavoro e di comunicazione aziendale.

Il Gruppo Gas Medicinali ha continuato a monitorare il payback farmaceutico e dei dispositivi medici. Quello farmaceutico, nel 2023, non ha superato il tetto di spesa programmata.

Il Gruppo ha proseguito l’intensa interlocuzione con il Ministero della Salute su svariati temi tra cui: regolamentazione di impianti per la produzione di ossigeno medicale, chiarimenti ministeriali sulla classificazione delle miscele di gas per spirometria e la distribuzione diretta dell’ossigeno ai veterinari.

Inoltre, il Gruppo sta continuando un’interlocuzione con AIFA per ottenere alcune semplificazioni regolatorie, fra cui l’autorizzazione al rilascio a distanza dei lotti da parte delle QP.

Il Comitato Tecnico Regolatorio ha realizzato un progetto di formazione on-line accreditato ECM, dedicato al Personale Qualificato.

Il Comitato Ossigenoterapia Domiciliare ha elaborato, e pubblicato sul sito dell’Associazione, un metodo di calcolo del numero di confezioni previste per un paziente in ossigenoterapia sulla base del piano terapeutico prescritto.

Il Gruppo Idrogeno Vettore Energetico partecipa al tavolo tecnico per la definizione di una Strategia Nazionale che possa accelerare il definitivo sviluppo del vettore energetico, monitora le opportunità di finanziamento connesse al PNRR e segue lo sviluppo della normativa a livello comunitario.

Un altro obiettivo principale del Gruppo è far comprendere anche al grande pubblico che l’idrogeno avrà un ruolo fondamentale nella transizione energetica, configurandosi come una fonte di energia sicura e pulita.

Sul fronte dei Gas Refrigeranti, è stato monitorato il processo di revisione del Regolamento F-Gas, dall’entrata in vigore sino alla sua implementazione a livello nazionale. Su tale Regolamento in collaborazione con altre associazioni della filiera della refrigerazione e del condizionamento è stato redatto un Position Paper, già presentato al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.

Altri ambiti di attività associativa hanno riguardato la lotta al commercio illegale di prodotti fluorurati, problematica che nell’ultimo periodo è diventata particolarmente significativa, e l’avanzamento della proposta di restrizione riguardante i PFAS.

Da segnalare infine, l’importante iniziativa realizzata dal Comitato Sicurezza Prodotti ovvero la Linea Guida per la redazione delle Etichette dei principali Gas Puri e Miscele che ha consentito un intenso lavoro di gruppo e di fattiva collaborazione tra le imprese su un tema particolarmente importante e dall’elevato contenuto tecnico-scientifico.

Assogastecnici



ADDITIVI E AUSILIARI PER LA DETERGENZA E TENSIOATTIVI

IL SETTORE

Gli ausiliari per la detergenza sono sostanze chimiche che svolgono, nel funzionamento dei detergenti, un ruolo cruciale nel garantire elevati standard di igiene e salute in ambiti professionali e nella vita di tutti i giorni.

Nell’ambito del Green Deal, il settore degli ausiliari per la detergenza e tensioattivi è attualmente molto attivo nel discutere le novità tecnico-normative che avranno un impatto sui suoi prodotti.

In primo luogo, l’attenzione è rivolta alla revisione del Regolamento dei detergenti (648/2004) che ha ampliato il suo campo di applicazione, dando vita a un nuovo Regolamento dei detergenti e tensioattivi. Pubblicata ad aprile 2023, la nuova proposta di regolamento mira a semplificare le norme, ridurre l'onere amministrativo per i produttori di detergenti, far entrare nel mercato europeo detergenti e tensioattivi sempre più conformi e allineare le disposizioni ad altre normative che sono nate grazie all’European Green Deal.

Federchimica ha seguito molto da vicino gli sviluppi di questo dossier, in quanto il regolamento avrà un impatto diretto su tutta la filiera della detergenza. Di fatto, la collaborazione del Gruppo ausiliari per la detergenza e tensioattivi di Aispec e Assocasa, con le Associazioni europee di riferimento (Cesio e Aise) ha permesso che l’azione di advocacy, in Parlamento europeo e in Consiglio, sia stata vincente su diversi punti. Il Parlamento ha infatti proposto inizialmente alcune disposizioni aggiuntive alla proposta della Commissione, particolarmente preoccupanti per quanto riguarda il divieto nei detergenti delle sostanze potenzialmente pericolose, non biodegradabili o di origine fossile.Grazie all’azione di advocacy di Federchimica, molte di queste criticità sono state risolte nel testo finale, licenziato dal Parlamento europeo. Tuttavia, persistono alcune problematiche, come l’inclusione dei tensioattivi nel campo di applicazione del regolamento e le disposizioni relative alla biodegradabilità.

Altra importante criticità del settore degli ausiliari per la detergenza è rappresentata dalla restrizione del diossano nei tensioattivi - proposta dall’Istituto Federale tedesco per la Sicurezza e la Salute sul Lavoro (BAuA) - che è stata inserita nel registro delle intenzioni (ROI) dell’Agenzia europea delle sostanze chimiche (ECHA) ad aprile 2023.

Il diossano è un’impurezza dei tensioattivi etossilati o a base etossilata e la sua rimozione risulta non essere sostenibile per i produttori, dal punto di vista economico e dal punto di vista ambientale. Data l’inapplicabilità della proposta, le imprese del settore stanno lavorando con l’Associazione europea dei tensioattivi (Cesio) per trovare un punto di incontro con le Autorità europee e per condurre una valutazione dell’impatto socio-economico della restrizione, coinvolgendo anche altri settori del Consiglio europeo delle industrie chimiche (Cefic).

Al momento la situazione è in stallo a causa del rinvio della pubblicazione del report dell’Autorità tedesca previsto dall’allegato XV del Regolamento REACH - posticipata da aprile 2024 a ottobre 2025.

Sempre nell’ottica della Green Transition, le imprese da anni sfruttano materie prime bio-based per la produzione di tensioattivi eco-compatibili, in particolare olio di palma e palmisto, al fine di ridurre il ricorso a fonti fossili. La domanda di tensioattivi bio-based e/o bio-tensioattivi è in costante crescita, ma ciò provoca l’ulteriore espansione della coltivazione della palma da olio, una delle cause della deforestazione e del degrado degli habitat naturali, soprattutto in alcune parti dell’Asia tropicale e dell’America centro-meridionale.

La Commissione europea ha pubblicato a giugno 2023 il nuovo Regolamento sulla deforestazione, che disciplinerà l’approvvigionamento di olio di palma e palmisto, insieme a quello di caffè, cacao, carne bovina, soia, legno e gomma. A partire da gennaio 2025, la nuova legge renderà obbligatoria per le aziende la verifica che i beni venduti nell'UE non abbiano origine da terreni deforestati o degradati in qualsiasi parte del Mondo.

Le imprese temono l’importante onere burocratico e amministrativo, ma anche eventuali perturbazioni nelle catene di fornitura e fenomeni di off-shoring delle attività produttive nei Paesi extra-europei.

ATTIVITÀ DELL’ASSOCIAZIONE

Le diverse iniziative promosse dal Gruppo nell’ambito della comunicazione e dell’education sono sempre state considerate strategiche per contrastare i pregiudizi, diffondere una corretta informazione, sviluppare un pensiero critico scientifico e una maggior consapevolezza del contributo che la chimica dà alla sostenibilità.

In particolare, il Gruppo ha aderito negli ultimi anni alla sessione detergenza del Premio Nazionale Federchimica Giovani e continua a fornire contenuti per il magazine di Federchimica Fatti, non fake!.  

Infine, insieme ad Assocasa, da diversi anni il Gruppo partecipa alla Fiera H3I. L’evento, dedicato agli operatori della filiera della detergenza, prevede una conferenza tecnico-scientifica molto partecipata, sempre occasione di confronto tra i diversi attori di filiera, oltre a un piccolo spazio espositivo per le imprese.

Aispec



DETERGENTI E SPECIALITÀ PER L'INDUSTRIA E PER LA CASA

IL SETTORE

Pulizia e igiene sono due aspetti molto rilevanti nella vita quotidiana e le imprese del settore della detergenza, sia in ambito casa sia in quello dell’industria e delle istituzioni, sono impegnate da tempo in una crescita economica e industriale sostenibile, per accogliere le esigenze dei consumatori e degli utilizzatori e operare in un panorama normativo sempre più complesso.

Il settore del cura casa ha registrato un tasso di crescita pari al +9,7%, raggiungendo un giro d’affari di 4,5 miliardi di euro, in crescita di circa 400 milioni rispetto all’anno precedente.

Questi dati restituiscono una fotografia chiara di come i prodotti per la pulizia e la manutenzione, non solo per la casa ma anche per ambienti frequentati quotidianamente (scuole, ristoranti, uffici, ospedali, trasporti pubblici), siano degli alleati indispensabili per le famiglie italiane. E questo è evidente non solo nella maggiore attenzione alla pulizia all’interno della casa, ma anche all’esterno, grazie ai prodotti insetticidi e alla sempre maggiore importanza che assumono per la tutela della salute di tutti noi.

I modi di curare la casa sono cambiati con grande attenzione a benessere e sostenibilità. In questo contesto l’industria della detergenza ha guardato non soltanto alla soddisfazione dei bisogni delle famiglie in termini di igiene e pulizia della casa, ma anche alla sostenibilità per combattere sprechi e promuovere la convenienza, la praticità d’uso e il benessere in generale. L’attenzione è rivolta al singolo consumatore, affinché sia ben informato e consapevole nell’utilizzo dei prodotti della detergenza, dato il suo ruolo fondamentale attraverso il giusto dosaggio e le corrette abitudini d’uso durante le pulizie.

L’ATTIVITÀ DELL’ASSOCIAZIONE

Il Charter A.I.S.E. per una pulizia sostenibile, rinnovato nel 2020, in costante evoluzione, conferma quanto gli obiettivi del settore siano al passo con il contesto regolatorio europeo che è oggetto di un periodo rivoluzionario. L’avvento di nuove regolamentazioni nel campo della sostenibilità ambientale richiede una crescente attenzione da parte dell’industria. Di queste fanno parte il Regolamento (UE) 2024/1781 che stabilisce il quadro per la definizione dei requisiti di progettazione ecocompatibile per prodotti sostenibili e la Direttiva sui green claims.

Tutto ciò rientra tra le misure del Green Deal, pubblicato dalla Commissione europea, che presuppone un insieme di iniziative politiche con l'obiettivo generale di raggiungere la neutralità climatica in Europa entro il 2050 e include anche la Chemical Strategy for Sustainability (CSS) che prevede la revisione di numerosi regolamenti, tra i quali il Regolamento REACH, il Regolamento CLP e il Regolamento Detergenti e il Regolamento sulla deforestazione con le nuove sfide che pone per gli attivi di origine naturale e gli imballi di cellulosa.

Grande attenzione è data agli imballaggi, argomento in costante evoluzione a favore di un miglior riciclo e un maggior utilizzo di materiale riciclato. In evoluzione anche il contesto regolatorio che vedrà a breve la pubblicazione del nuovo Regolamento sugli imballaggi e rifiuti di imballaggi.

A livello tecnico normativo, l’Associazione ha fornito un costante supporto alle imprese per la complessa gestione di alcune norme molto rilevanti per il settore, lavorando anche a stretto contatto con le Autorità Competenti e analizzando con anticipo i Regolamenti in pubblicazione e revisione, come nel caso del Regolamento CLP.

Si confermano importanti le attività in merito al Regolamento Biocidi, con l’approvazione di nuove sostanze attive, tra cui diverse di interesse per i disinfettanti, che renderanno ancora più intensa l’attività in questo campo. La Commissione europea ha ritenuto necessario prorogare al 31 dicembre 2030 la durata del Programma di revisione per l’esame dei principi attivi biocidi esistenti, concedendo alle autorità competenti ulteriori sei anni per completare la valutazione delle sostanze attive; restano, quindi, evidenti le criticità nell’implementazione del Regolamento. La continua diffusione di insetti in grado di fungere da vettore di malattie mostra come i prodotti insetticidi ricoprano un ruolo sempre più fondamentale nella vita quotidiana e si sta lavorando quindi a una armonizzazione di test da eseguire.

Importante è stato l’intenso lavoro di advocacy a livello europeo e nazionale svolto in occasione della revisione del Regolamento Detergenti che spesso è stato in grado di far emergere e comprendere alle istituzioni le esigenze del settore. Infatti, insieme alle imprese e alle altre associazioni coinvolte, sono state identificate le criticità e sviluppate posizioni e proposte di modifica che sono state un solido punto di partenza in occasione di frequenti riunioni e confronti costruttivi con le autorità.

Al fine di essere ancora più vicini ai consumatori, il settore promuove “Puliti&Felici”, il webmagazine che, grazie anche alla sua pagina Facebook con 65.000 follower, elargisce consigli e fornisce informazioni sull’uso dei detersivi e i prodotti di manutenzione della casa. È anche su Instagram!  



INGREDIENTI COSMETICI, ADDITIVI FARMACEUTICI E FRAGRANZE

IL SETTORE

La formulazione del prodotto cosmetico è costituita da moltissimi ingredienti cosmetici: un mondo assai complesso e variegato, con più di 8.000 sostanze, estremamente diverse per origine, caratteristiche, proprietà chimico-fisiche e processi produttivi.
Ogni componente della formula di un cosmetico ha una funzione specifica e opera in sinergia con gli altri ingredienti. Un esempio è rappresentato dalla fragranza: consideriamo il ruolo fondamentale che questo elemento riveste in un cosmetico, immaginando, per esempio, un prodotto straordinariamente efficace per la nostra pelle, ma con un odore sgradevole. Lo utilizzeremmo comunque?
La fragranza ha lo scopo di coprire l’odore poco piacevole di altri ingredienti, oppure semplicemente di caratterizzare con uno specifico profumo un prodotto, portandolo ad una maggiore commercializzazione perché l’applicazione di un prodotto con un buon profumo rende l’esperienza complessiva più piacevole.

La sicurezza di queste sostanze è l’obiettivo primario della filiera cosmetica.
Il Regolamento cosmetico 1223/2009 stabilisce le norme che i prodotti immessi sul mercato europeo devono rispettare. La sicurezza viene garantita attraverso attività in capo alle imprese, prima dell’immissione in commercio e, durante la loro vita commerciale, dalle attività di sorveglianza e di cosmetovigilanza svolte dalle Autorità competenti.
Gli ingredienti cosmetici vengono continuamente studiati e aggiornati, a seguito di indicazioni dei comitati scientifici comunitari, volti a garantire al consumatore un prodotto cosmetico finito sicuro ed efficace. La sicurezza delle fragranze, che servono a profumare cosmetici, farmaci e detergenti, è garantita sia dalle norme europee (REACH, CLP, Regolamento cosmetici, Regolamento detergenti), sia dal Codice di buona pratica dell’Associazione Internazionale delle Fragranze (IFRA), che, sin dal 1973 si è autoregolamentata per garantirne una formulazione sicura.
Questo Codice, in continuo aggiornamento in funzione del progresso scientifico e della ricerca, è giunto alla sua 51a revisione.

SOSTENIBILITÀ


L’industria chimica sta svolgendo un ruolo centrale nel ridurre l’impatto ambientale degli ingredienti cosmetici, al fine di renderli più sostenibili fin dalla loro progettazione.
In questa logica, sul mercato vengono immessi sempre più ingredienti che provengono da materiali di scarto (sottoprodotti) di filiere diverse, come ad esempio quella alimentare, al fine di ottimizzarne l’impiego.
In generale, cresce l’attenzione per la tracciabilità delle materie prime; queste ultime dovrebbero provenire da coltivazioni sostenibili, dove siano garantite le condizioni necessarie per la biodiversità e siano rispettati elevati standard di salute e sicurezza.

ATTIVITÀ DELL’ASSOCIAZIONE

In Federchimica-Aispec l’industria delle fragranze è rappresentata dal Gruppo aromi e fragranze di Aispec, che aderisce a IFRA, mentre le materie prime per l’industria cosmetica e gli additivi per l’industria cosmetica e farmaceutica sono rappresentati dal Gruppo Mapic.

Tra le varie attività che i Gruppi svolgono per il settore, vanno considerati i diversi progetti sviluppati per contrastare le fake news e diffondere una corretta cultura scientifica, presso l’opinione pubblica.
In quest’ottica, da diversi anni i due Gruppi organizzano attività di formazione, tra le quali un corso di formazione per giornalisti, in collaborazione con l’Ordine professionale di riferimento, che spiega come la ricerca scientifica e la legislazione garantiscano la sicurezza e l’efficacia degli ingredienti cosmetici e delle fragranze, oltre a sfatare i principali falsi miti che riguardano questi prodotti.
Il Gruppo Mapic partecipa inoltre alla sessione sui cosmetici del Premio Nazionale Federchimica Giovani, in collaborazione con l’Associazione Cosmetica Italia. Infine, entrambi i Gruppi costituiscono una fonte di contenuti per il magazine di Federchimica Fatti, non fake!

Nell’ambito fieristico continua la collaborazione con Step Exhibition per la promozione della fiera Making Cosmetics.
Anche nell’edizione 2023 Mapic ha contribuito con i propri esperti alla conferenza scientifica, organizzata da Teknoscienze e dalla Società italiana di Chimica e Scienze Cosmetiche (SICC), e al Mapic Tech Day, la riunione – aperta al pubblico - del comitato tecnico.

Per l’edizione 2024 è prevista anche la partecipazione del Gruppo aromi e fragranze, con una conferenza tenuta da profumieri di grande esperienza ed esperti del settore.

Aispec



COSMETICA

IL SETTORE

A fine 2023 si registra una crescita del 13,8% del fatturato totale dell’industria cosmetica italiana che passa dai 13,3 miliardi di euro del 2022 ai 15,1 miliardi di euro del 2023. Le proiezioni a fine 2024 vedono un’ulteriore crescita di 10,5 punti percentuali con stime prudenziali dettate dall’incertezza del contesto mondiale caratterizzato da instabilità geopolitiche, da difficoltà di reperimento delle materie prime e dal duplice rincaro dei costi di produzione e dei trasporti, oltre che dei tassi di interesse ai massimi storici.

Su questo andamento incidono positivamente le esportazioni che crescono del 20,2%, con un valore di poco superiore ai 7 miliardi di euro. Il dato relativo alle esportazioni è ancora più significativo se confrontato con quello del 2003: nell’arco di vent’anni il valore si è quadruplicato oltre all’incidenza dell’export sul fatturato totale raddoppiata passando dal 23 altre il 46%.

L’effervescenza dei livelli di produzione beneficia del valore degli acquisti di cosmetici da parte degli italiani. Infatti, a fine 2023 il mercato cosmetico in Italia registra un +9,4% portando il valore dei consumi a oltre 12,5 miliardi di euro e una previsione per il 2024 di un ulteriore +7%. Fenomeni trasversali quali la digitalizzazione e la connotazione naturale e sostenibile offrono i più recenti mix distributivi, di processo e di prodotto, rispondendo a esigenze e fabbisogni di un consumatore sempre più evoluto. Le sfide nel breve termine come il Green Deal europeo con la transizione ecologica e digitale saranno decisive per riconfermare la proattività e l’adeguamento delle imprese cosmetiche al nuovo contesto competitivo.

L’ATTIVITÁ DELL’ASSOCIAZIONE

Cosmetica Italia è la voce ufficiale dell’industria cosmetica nazionale. Per favorire lo sviluppo e il business delle imprese associate e la promozione dell’intero settore in Italia e all’estero, realizza progetti mirati, che si evolvono in sintonia con i cambiamenti sociali, economici e culturali.

È il caso di Milano Beauty Week - La settimana dedicata alla cultura della bellezza e del benessere - che si è svolta dal 25 al 29 settembre 2024 coinvolgendo il capoluogo lombardo e le città di Lodi e Crema, con luoghi d’arte e di cultura, spazi commerciali e numerose location. I visitatori, oltre 230mila, hanno esplorato le molteplici sfaccettature della cosmesi e i tratti unici dei suoi prodotti e della sua industria in Italia. Iniziativa di Cosmetica Italia in collaborazione con Cosmoprof ed Esxence si traduce in un progetto culturale ideato per promuovere valori e caratteristiche che rendono la filiera cosmetica un’eccellenza del Made in Italy riconosciuta in tutto il mondo.

Proprio la crescita della reputazione del settore e dell’Associazione guida numerose azioni volte a incrementare la conoscenza del mondo della cosmesi da parte di diversi stakeholder: media, referenti politici e istituzionali, mondo accademico. Cosmetica Italia, inoltre, è da sempre impegnata nella corretta informazione sui prodotti cosmetici, sui loro ingredienti e sul loro utilizzo e nella sensibilizzazione sull’indispensabilità della cosmesi per il benessere di ciascuno e sul valore economico, scientifico e sociale del comparto.

Un piano integrato di advocacy, public affairs e comunicazione alimenta il dialogo con terze parti ed esponenti politici per posizionare il settore cosmetico al fianco delle grandi manifatture industriali italiane. La cosmesi, infatti, è un’industria che fa bene al Paese da più punti di vista.

Offre un importante contributo all’economia nazionale: se si considera l’intero sistema economico della cosmesi, dalle aziende che producono cosmetici, ai macchinari per la produzione e il confezionamento, al packaging, alle materie prime, alla distribuzione, alla logistica e al retail, il fatturato generato è di 38,7 miliardi di euro. Significativa è anche la ricaduta occupazionale legata al sistema della cosmetica in Italia: le aziende del settore danno lavoro a circa 155.000 addetti nella catena che va dalla produzione alla distribuzione. Il numero dei lavoratori sale a 390.000 includendo i canali professionali di estetica e acconciatura.

L’industria cosmetica è letteralmente guidata dalla scienza: basti pensare che circa il 6% del fatturato delle aziende, il doppio della media nazionale, viene investito in ricerca e sviluppo con l’obiettivo di proporre prodotti dai sempre più elevati standard di qualità, sicurezza e innovazione. Inoltre, a livello europeo, sono oltre 32mila gli scienziati costantemente impegnati nella ricerca e nello sviluppo di prodotti cosmetici, a ulteriore testimonianza dell’importanza della ricerca scientifica per il comparto.

Forte è, inoltre, l’impegno dell’Associazione nella creazione di una cultura diffusa del valore sociale del cosmetico come bene essenziale. Basti pensare che ciascuno di noi utilizza almeno 8 cosmetici al giorno: dai gesti legati all’igiene, passando per idratazione, prevenzione e protezione, fino ad arrivare alla cura della barba o al tocco finale di rossetto, mascara e profumo. I prodotti cosmetici sono indispensabili per il benessere di ognuno, in ogni età della vita, in maniera universale e trasversale.

Cosmetica Italia



PRINCIPI ATTIVI E INTERMEDI DI CHIMICA FARMACEUTICA

IL SETTORE     

La produzione di principi attivi farmaceutici è un’attività strategica per la salute pubblica, in quanto rappresenta la base per la produzione di medicinali; il settore è altresì strategico per il nostro Paese in quanto produce un fatturato di circa 5,2 miliardi di euro, che posiziona l’Italia al primo posto tra i produttori europei. Sul territorio sono presenti oltre 70 aziende che impiegano circa 12000 addetti. Oltre il 90% del fatturato viene esportato in più di 90 paesi. I principali mercati destinatari sono: Europa 68% (Germania, Francia, Spagna e Svizzera), Stati Uniti 21%, Asia 9%. Il settore è soggetto a una serie di fattori di influenza, che possono avere un impatto significativo sulla disponibilità e sui prezzi dei principi attivi, e di conseguenza, dei farmaci. I recenti avvenimenti geopolitici hanno evidenziato la vulnerabilità della supply chain del farmaco, portando alla nascita, nel gennaio 2024, della Critical Medicines Alliance (CMA),  un meccanismo consultivo che riunisce i rappresentanti degli Stati membri (Ministeri della Salute e dell'Industria), delle imprese, delle organizzazioni dei pazienti e degli operatori sanitari, del Medicine Shortages Steering Group (MSSG) e dell'EMA, nonché i presidenti dei gruppi di lavoro tematici e rappresentanti della Commissione europea, che funge da segretariato. L'Alleanza mira a identificare le aree chiave e le priorità d'azione per rafforzare l'approvvigionamento di farmaci critici nell'UE, allo scopo di prevenire e affrontare efficacemente le carenze.

La CMA ha avviato il suo lavoro svolgendo uno studio pilota per valutare le vulnerabilità della catena di approvvigionamento di una prima tranche di 11 farmaci critici, inclusi nell'elenco, pubblicato dalla Commissione europea nel dicembre 2023, di oltre 200 principi attivi considerati ad alto rischio di carenza nell'UE, per guidare, se necessario, azioni coordinate. Dallo studio è emerso che oltre il 30% delle molecole oggetto dell'indagine proviene da un singolo stato o produttore al di fuori dell'UE e che per quattro di queste la vulnerabilità è particolarmente elevata. La significativa dipendenza dai fornitori di principi attivi al di fuori dell'UE rende la catena di approvvigionamento dei farmaci in Europa pericolosamente debole. Sono quindi necessarie strategie mirate di diversificazione dei siti di produzione. Per questa ragione è stato creato un gruppo di lavoro che ha lo scopo di rafforzare le capacità produttive dell'UE per i farmaci essenziali e i loro ingredienti farmaceutici attivi; Per l’Italia partecipa il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT).

L’ATTIVITÀ DELL’ASSOCIAZIONE

Relativamente all’attività della CMA ed in particolare all’obiettivo di rafforzare la supply chain attraverso strategie di diversificazione dei siti produttivi, Aschimfarma su richiesta del MIMIT, ha avviato una mappatura delle officine di produzione di principi attivi farmaceutici del territorio, con lo scopo di conoscere la tipologia dei prodotti che le imprese sono attualmente autorizzate a produrre e quali altre molecole sarebbero potenzialmente in grado di garantire in caso di necessità. Aschimfarma è stata invitata a partecipare al Tavolo della Farmaceutica e Biomedicale dal marzo 2023, Tavolo voluto dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy e dal Ministero della Salute al quale partecipano imprese e associazioni di categoria.

Il ruolo del MIMIT, nel promuovere la riforma del sistema degli incentivi, è di sostenere le imprese nella ricerca, nei beni strumentali, nello sviluppo di tecnologie abilitanti con una particolare attenzione alla normativa sulle start up.

Aschimfarma è stata, inoltre, invitata a partecipare al Tavolo di lavoro per la revisione e l’aggiornamento della Farmacopea ufficiale della Repubblica italiana.

Il 6 dicembre 2022 è stata pubblicata la Decisione UE 2427, riguardante le conclusioni sulle BAT (Best Available Techniques) relative ai sistemi comuni di gestione e trattamento degli scarichi gassosi nell’industria chimica. La decisone dovrà essere implementata a partire da dicembre 2026 ed impatterà fortemente sul rilascio e sul rinnovo delle Autorizzazioni Ambientali Integrate (AIA). La Regione Lombardia ha avviato un Tavolo di Lavoro con province, ARPA Lombardia e Associazioni, tra cui Federchimica, per definire un atto d’indirizzo per l’applicazione dei nuovi requisiti. Considerate le importanti ripercussioni della Decisione UE sul settore, è stata deliberata la creazione di un Gruppo di lavoro anche nell’ambito della Commissione Health Safety Environment (HSE) di Aschimfarma.

L’Associazione ha promosso diverse iniziative di formazione, tra cui la V Edizione del Master post-laurea PRO-API, realizzato dall’Università di Perugia, e, proseguendo l’attività di collaborazione con l’Università di Pavia, ha organizzato una giornata di studio sulla Farmacopea, facendo incontrare il mondo dell’Università e dell’industria.

L’Associazione ha supportato le aziende associate attraverso la partecipazione alle principali fiere di settore (CPhI Worldwide, CPhI Japan, Making Pharmaceutical) e continua la positiva collaborazione con AFI (Associazione Farmaceutici Industria), attraverso la partecipazione al 63° Simposio AFI di Rimini, nel corso del quale si è svolta una sessione dedicata ai principi attivi.

Aschimfarma



FARMACI DI AUTOMEDICAZIONE

IL SETTORE     

Nel 2024 le vendite dei farmaci senza obbligo di prescrizione confermano il ritorno all’andamento tipico del settore caratterizzato da una tenuta dei fatturati e da una contrazione dei volumi. Infatti, da agosto 2023 a luglio 2024 i fatturati, pari a oltre 3 miliardi di euro, sono cresciuti dell’1,5% mentre i volumi, quasi 296 milioni di confezioni, si contraggono del 3,2%.

Dopo gli anni dell’emergenza pandemica, contraddistinti da rimbalzi nelle vendite, legati alla situazione epidemiologica e al progressivo azzeramento delle misure di contenimento del contagio contro il Covid-19, anche nel 2024 si è osservata la “normalizzazione” dell’incidenza delle sindromi respiratorie (tra cui il SARS Cov-2), mentre i fatturati, che nel 2023 avevano risentito di forti spinte inflazionistiche, riflettono la progressiva stabilizzazione dei prezzi.

Se da un lato si conferma, quindi, una erosione dei consumi legata a fattori esogeni, dall’altra il fatto che, nelle forme lievi, i sintomi del Covid-19 possono essere gestiti ricorrendo ai farmaci senza obbligo di ricetta ha determinato un aumento delle vendite, dal 2021 stabilmente superiori ai livelli pre pandemici.

Le due categorie in cui è divisa la classe dei medicinali senza obbligo di ricetta, quali i farmaci di automedicazione o OTC (Over The Counter) – e i SOP (Senza Obbligo di Prescrizione, Behind The Counter), fanno osservare un andamento similare delle vendite caratterizzato da una contrazione dei volumi, minore per i SOP (-1,4%) rispetto agli OTC (-3,9%), e un aumento dei fatturati (+4,7% e +6,2% rispettivamente).

Le dinamiche competitive tra i canali (farmacie, parafarmacie e corner della grande distribuzione organizzata) sono stabili: la farmacia “off-line” ha una quota di mercato dell’87% delle confezioni e dell’88,9% del fatturato del settore. Gli acquisti via web da siti di farmacie, parafarmacie e corner autorizzati (D. Lgs. 19 febbraio 2014, n. 17), continuano a rappresentare una quota marginale delle vendite del comparto non prescription (3,4% a volumi e 2,6% a valori) e, da agosto 2023 a luglio 2024, in controtendenza rispetto all’ultimo quinquennio, fanno osservare una battuta d’arresto degli incrementi a doppia cifra, con un aumento dei fatturati che si ferma al +3,6% e volumi in contrazione dell’1,4%.

Considerando l’andamento delle vendite sul lungo periodo, i fatturati si muovono in un intervallo di variazione modesto mentre il trend in contrazione dei volumi trova spiegazione, oltre che nella maggiore o minore incidenza di piccoli disturbi, anche nella concorrenza di prodotti per la salute diversi dai farmaci. Inoltre, il mercato soffre della mancanza di un allargamento dell’offerta ad aree terapeutiche, indicazioni, principi attivi e dosaggi non ancora disponibili in Italia come OTC, a differenza di quanto avviene in altri paesi europei.

Infine, il comparto risente delle diverse caratteristiche economiche e sociali del Paese, con ampie differenziazioni tra il Nord e il Sud nel ricorso ai farmaci senza ricetta.

L’ATTIVITÀ DELL’ASSOCIAZIONE     

Dopo l’eccezionalità del periodo pandemico, il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) è oggi in una fase critica, caratterizzata da diverse sfide che mettono a dura prova la capacità di garantire la tenuta economica del sistema e un'assistenza adeguata ai cittadini. In tale contesto, assume sempre più importanza la responsabilizzazione individuale e la capacità dei singoli di prendersi cura di sé, in quegli ambiti dove l’autonomia individuale in materia di salute e farmaci è possibile, riconosciuta e auspicabile anche per una migliore gestione delle risorse pubbliche.

In tal senso, i medicinali da banco rappresentano soluzioni terapeutiche sicure ed efficaci per i disturbi quotidiani, con vantaggi per la sostenibilità del SSN.

Da oltre cinquant'anni Assosalute è al fianco dei cittadini, sostenendoli nelle loro scelte di salute, nella convinzione che lo sviluppo del comparto vada di pari passo con una educazione sanitaria diffusa, presupposto essenziale per guardare alle esperienze europee in termini di maggiore disponibilità di farmaci OTC.

Per questo l’Associazione promuove da anni attività di informazione ed educazione alla salute come il Progetto di comunicazione digitale Semplicemente Salute rivolto ai cittadini e la collaborazione con Cittadinanzattiva su progetti con le scuole. Non da ultimo, nel 2023 Assosalute si è fatta promotrice di una campagna di comunicazione digitale (“Non mi scadere sui farmaci”) sul corretto smaltimento dei medicinali scaduti per sensibilizzare il grande pubblico anche al tema della sostenibilità ambientale nella gestione corretta dei medicinali.

Tutto ciò nell’ambito di un percorso pluriennale volto a delineare un ruolo sempre più attivo e riconosciuto del settore non prescription nel panorama sanitario e farmaceutico nazionale. Come accaduto anche in occasione dell’evento politico di Assosalute, “SSN al bivio: pubblico o privato?” (novembre 2023), attraverso un dialogo con le Istituzioni, i farmacisti e i medici di famiglia, l’Associazione intende porre in evidenza quale può essere il supporto del settore nel riassetto dell’assistenza territoriale e nella revisione della governance farmaceutica e, quanto un approccio corretto a una “self-care” responsabile possa rappresentare una risorsa per i singoli e la collettività. Mettere in luce il valore del comparto e promuoverne le specificità, anche tramite la modernizzazione e la semplificazione delle regole di riferimento (dalla comunicazione pubblicitaria alla registrazione dei prodotti) significa sostenere l’economia nazionale e la salute del sistema.

Assosalute



PRODOTTI PER LA SALUTE ANIMALE

IL SETTORE

Sebbene il 2023 sia stato un anno turbolento da un punto di vista sanitario con la presenza di focolai di Peste Suina Africana (PSA) su numerose aree del paese, le nostre rilevazioni interne puntuali CISS-CEESA ci mostrano che il settore dei prodotti per la salute animale continua ad evidenziare un buon stato di salute. Nonostante la crescita totale del comparto si attesti ad un + 4%, con un fatturato pari a 788 milioni €, occorre sottolineare come il settore degli animali da compagnia sia stato il vero driver di questo risultato arrivando a segnare un + 7%, mentre il settore dei prodotti per gli animali che producono alimenti è rimasto allineato alle performance 2022.

PRODUZIONI ANIMALI

In generale c’è stato un calo delle produzioni di carni rosse, bovini e suini, e il calo relativo ai suini è interamente dovuto ai focolai di PSA. A questi cali ha fatto da contraltare l’aumento delle produzioni avicole + 9,9% e delle uova + 4,5%, con prezzi che si sono riportati sui valori del 2021 dopo i forti cali osservati nel 2022. Leggermente in calo la produzione di latte, dovuto all’abbassamento del prezzo in stalla, mentre accelera l’export dei prodotti nazionali lattiero caseari, Parmigiano-Reggiano e Grana Padano, sostenuti da prezzi ancora elevati. (Fonte ISMEA).

L’ATTIVITÀ DELL’ASSOCIAZIONE

Alle aree di maggior interesse e focalizzazione per Aisa quali, l’implementazione del Regolamento UE 2019/6 relativo ai farmaci veterinari, la comunicazione a supporto del concetto “One Health”, la profilassi quale arma per combattere l’antimicrobico resistenza, l’apertura di nuovi mercati, ovvero Dispositivi Medici per Uso Veterinario, si è aggiunto il tema del rapporto tra Pets e Salute.

Quest’ultimo tema è già diventato centrale per Aisa, alla pari di quello delle profilassi. L’aumento del numero degli animali domestici all’interno delle nostre abitazioni sta modificando e migliorando i nostri comportamenti e i nostri stili di vita. Proprio per questi motivi Aisa ha organizzato il convegno: “Pets e Salute, Benessere reciproco e valore sociale nel nostro rapporto con gli animali da compagnia”, dove è stato portato all’attenzione di tutti i decisori politici quali siano i vantaggi di possedere e prendersi cura di un animale, ma come, al tempo stesso, siano necessari interventi istituzionali per permettere e consolidare questo tipo di interazione.

Aisa è fortemente impegnata sul fronte della promozione presso la classe veterinaria delle pratiche profilattiche (vaccini) al fine di ridurre gli interventi terapeutici a base di antimicrobici, a tutela di animali e consumatori. Le azioni che in atto su questo fronte fanno parte della strategia associativa nel supportare e diffondere il concetto di “One Health” ovvero un’unica salute per uomo, animali e ambiente.

Il Ministero della Salute ha portato a termine la stesura della Linea Guida dei Dispositivi per Uso Veterinario, grazie anche alla stretta collaborazione di tutti gli stakeholders, tra cui Aisa. È il primo documento sul tema in tutta Europa che fornisce chiare indicazioni su come debba essere prodotto un dispositivo da utilizzare sugli animali e sicuro per l’utilizzatore. Quello dei Dispositivi è una nuova opportunità di crescita per l’intero settore.

Aisa



BIOTECNOLOGIE

IL SETTORE

Le biotecnologie rappresentano una tra le maggiori opportunità di sviluppo della conoscenza, dell’economia e del benessere dei prossimi anni e sono un elemento chiave nelle strategie geopolitiche ed economiche di un Paese.

Nel 2021 la dimensione complessiva del mercato globale delle biotecnologie ammontava a 720 miliardi di euro, con un tasso di crescita annuo superiore al 18%.
Gli Stati Uniti dominano questo mercato contribuendo per il 60% al valore globale, seguiti dall'UE (12%) e dalla Cina (11%).

Tra il 2008 e il 2018, l’industria delle biotecnologie è cresciuta ad un ritmo più che doppio rispetto a quello dell’economia complessiva, rendendola una tra le industrie innovative in più rapida crescita nell’Unione europea.

Una recente analisi EY Ernst & Young stima che, a livello europeo, il settore triplicherà il proprio valore fra il 2020 e il 2028, passando da 137 miliardi di euro a 418 miliardi.

Si calcola, inoltre, che ogni occupato nelle aree ad alta tecnologia, come le biotecnologie, ne generi altri cinque nei settori dell'indotto quando nell'industria manifatturiera il rapporto è 1 a 1,6.

Stiamo dunque parlando di un metasettore dalle grandi prospettive e con uno straordinario valore strategico, su cui i principali Paesi europei e quelli oltre oceano hanno scelto di puntare con piani strategici e consistenti investimenti economici.

Anche la Commissione europea oggi sta guardando con attenzione al comparto: nel giugno 2023, è stato presentato il progetto STEP (Strategic Technologies for Europe Platform) che fornirà sostegno allo sviluppo o alla fabbricazione di tecnologie critiche con particolare riferimento alle tecnologie ad altissimo contenuto tecnologico e digitali, alle tecnologie pulite e alle biotecnologie. Nel marzo 2024 è stato poi pubblicato il documento Building the Future with Nature: boosting biotech and bio-manufacturing in Europe che ribadisce con forza valore e potenzialità del biotech e della bio-produzione, evidenziando le azioni prioritarie per liberarne tutto il potenziale in un’ottica di cooperazione internazionale ma anche di competitività a lungo termine dell’Unione Europea.

Anche in Italia, qualcosa di positivo sta accadendo. C’è, infatti, una nuova attenzione e consapevolezza da parte delle Istituzioni centrali e regionali per il comparto e per il contributo che il biotech può dare al Paese in termini di salute pubblica, cura dell'ambiente, agricoltura, alimentazione, sviluppo sostenibile. Ci sono tavoli ministeriali e un importante lavoro del Governo per la definizione di strategie di sviluppo industriale e per l’internazionalizzazione che hanno nel radar proprio la valorizzazione del comparto, considerato asset strategico su cui puntare.

L’ATTIVITÀ DELL’ASSOCIAZIONE

Molte sono le iniziative messe in campo da Assobiotec per sollecitare interesse e azioni da parte delle Istituzioni sui temi strategici per il comparto e per far conoscere il valore delle biotecnologie a media e opinione pubblica.

L’approccio metodologico dell’Associazione poggia attualmente su tre priorità:

  • fotografare lo scenario biotech con un approccio data-driven;
  • comunicare il valore del biotech ai diversi stakeholder
  • stimolare la formazione e la ricerca come prime tappe di un percorso che permetta alle idee innovative di trovare una concretizzazione e applicazione più rapida possibile.

Nel dettaglio Assobiotec ha partecipato quest’anno attivamente ai tavoli istituiti dal Governo sulle tematiche chiave dell’associazione - il Tavolo “Farmaceutica e Biomedicale” presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy; il Tavolo “Sperimentazione clinica di medicinali per uso umano” e quello sulle “Terapie avanzate” presso il Ministero della Salute; il Tavolo “Internazionalizzazione del biotech” al Ministero degli Affari Esteri - ed è entrata a far parte del Cluster Agrifood Nazionale (CLAN).

A livello europeo, oltre a proseguire le attività sinergiche con EuropaBio - Assobiotec è stata socio fondatore della European Biosolutions Coalition una realtà internazionale nata lo scorso 26 ottobre a Bruxelles, con l’obiettivo di individuare e superare gli ostacoli normativi europei che frenano la diffusione delle soluzioni biotecnologiche in campo agricolo e industriale.

Tra le più interessanti iniziative associative segnaliamo la partecipazione alla conferenza "Italia - USA: cooperazione internazionale sulle biotecnologie emergenti e le scienze della vita" ospitata dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale per avviare un dibattito bilaterale a lungo termine sulle biotecnologie e le scienze della vita. Due eventi, con centinaia di studenti, a Roma e Milano dedicati ai temi della formazione e del mondo del lavoro; la conferenza «Le terapie avanzate: dalla sostenibilità ai modelli organizzativi sui territori» organizzata con Istituto Superiore di Sanità lo scorso mese di maggio. E la tradizionale Biotech week, settimana di eventi e appuntamenti coordinata e promossa da Assobiotec, che coinvolge ogni anno migliaia di persone interessate a scoprire e conoscere meglio il variegato e affascinante mondo delle biotecnologie.

Assobiotec



PRODOTTI AEROSOL

IL SETTORE

I prodotti aerosol, anche noti come “bombolette spray”, possono fare affidamento su una filiera coesa ed interconnessa che coinvolge i produttori di gas propellente, i fornitori di imballaggi ed accessori e i produttori di prodotti finiti.

Il settore è, quindi, formato sia da piccole e medie imprese svolgono principalmente attività di riempimento conto terzi, ma anche da grandi multinazionali che immettono sul mercato prodotti di largo consumo, bombole vuote ed accessori.

Il prodotto aerosol è unico nella sua applicazione e per questo motivo risulta essere trasversale tra i prodotti a scaffale (cosmetici, prodotti per la casa, vernici, prodotti tecnici e per il fai-da-te, prodotti alimentari e farmaceutici) che costantemente si sfida nella realizzazione di prodotti sempre più affidabili e compatibili con l’ambiente.

Dall’analisi di mercato condotta nel 2023 emerge un dato aggregato nazionale totale di bombolette stimato in 546,6 milioni di pezzi riempiti in Italia (+ 2,4% rispetto al 2022), al cui interno i prodotti per uso personale pesano per il 52,6% (+4,2% rispetto al 2022), mentre i prodotti per la casa costituiscono il 15,8% (-3,6% rispetto all’anno precedente). Le pitture e le vernici rappresentano il 10,2% del totale e sono rimaste stabili rispetto all’anno precedente. In aumento i prodotti tecnici e industriali (+4,7%) e i prodotti alimentari (+6,8%). In calo invece i prodotti per auto (-5,4%).

L’ATTIVITÀ DELL’ASSOCIAZIONE

L’Associazione Italiana Aerosol ha rivolto anche quest’anno una particolare attenzione ai temi ambientali: in collaborazione con il Consorzio Nazionale Imballaggi Alluminio (CiAl) il Consorzio Raccolta e Riciclo Imballaggi Acciaio (Ricrea), è lanciata una campagna informativa ai consumatori attraverso i social media.

La campagna #spraysereno, che ha coinvolto 3 artisti musicali e 5 influencer e 3 content creator, ha registrato oltre 42 milioni di impression e sono stati raggiunti quasi 7 milioni di utenti. L’obiettivo della campagna era di sensibilizzare i giovani consumatori sulla sostenibilità del prodotto aerosol, sfatando alcuni vecchi miti e mostrando le qualità ambientali della bomboletta.

Anche quest’anno l’Associazione ha promosso il “Premio Nazionale Federchimica Giovani”, rivolto a studenti di scuole secondarie di primo grado che hanno potuto esercitare la loro creatività, in combinazione con la coerenza scientifica, sul tema del prodotto aerosol, producendo con un racconto, un reportage giornalistico, una presentazione, un fumetto, un video o un podcast.

Infine, anche per il 2023, l’Associazione ha organizzato diversi incontri del Comitato Tecnico e tre seminari su “Il processo di riempimento dei prodotti aerosol” e “Nuove Linee Guida sui test di stabilità” e “Gestione dei test presso i laboratori esterni”.

Associazioneaerosol



GAS LIQUEFATTI

IL SETTORE

Il settore del Gpl in Italia ha registrato nel 2023 un consumo pari a 3.145.000 tonnellate, simile rispetto ai volumi del 2022. Per il settore della combustione si è registrato un incremento pari all’1%.

Anche il settore dell’autotrazione è stato caratterizzato da un incremento, seppur minimo, pari allo 0,3%. La variazione, invece, del consumo totale di Gpl nel 2023 rispetto al 2022 è del +0,6%.

Come attività trasversale tra i diversi settori merceologici, particolarmente significativo risulta l’impegno che Assogasliquidi ha profuso nel processo di revisione del Piano Nazionale Energia e Clima, affinché i prodotti rappresentati – e le relative filiere bio e rinnovabili – venissero valorizzati nella nuova struttura del documento, che riconosce un ruolo di rilievo al sistema gas e, nello specifico, al potenziale dell’industria dei gas liquefatti (GPL e GNL). Tale attività ha fatto sì che nella versione definitiva del Piano venissero indicati alcuni target specifici di produzione di bioGPL e Dimetiletere rinnovabile al 2030 (per un totale di 1.450.000 tonn.), target molto importanti ma allo stesso tempo sfidanti. Da qui, la richiesta di Assogasliquidi alle Istituzioni di dar vita ad un Fondo strutturale per lo sviluppo delle produzioni bio e rinnovabili dei gas liquefatti, che possa sostenere gli investimenti che le imprese stanno portando avanti per implementare la disponibilità sul territorio nazionale delle suddette produzioni.

GPL COMBUSTIONE


Anche il 2023, così come il 2022, è stato caratterizzato da un’intensa e positiva collaborazione con la Guardia di Finanza, giungendo a colpire fenomeni di violazione delle norme delicati sotto il profilo della corretta competitività tra le imprese e della sicurezza per il consumatore finale.

Le attività svolte risultano sempre più a vantaggio della valorizzazione di un prodotto di rilievo, soprattutto dal punto di vista dei benefici ambientali in relazione alla riduzione sia delle emissioni di CO2 (rispetto ai combustibili tradizionali liquidi), sia delle polveri sottili e di sostanze dannose per la salute umana rispetto ai combustibili solidi.

Prosege anche l’impegno per garantire standard di sicurezza delle attività connesse alle fasi di stoccaggio, distribuzione e vendita di GPL tramite una consolidata e costante collaborazione istituzionale con il Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, così come le attività di formazione del personale addetto portate avanti dall’Associazione.

Il 2023 è stato caratterizzato da un’intensa attività, sia a livello comunitario, sia nazionale in merito alla definizione della nuova Direttiva in materia di efficientamento energetico degli edifici, al fine di valorizzare l’impiego dei gas rinnovabili nelle caldaie.

GPL AUTOTRAZIONE


Come nel 2022, anche nel 2023 si è registrato un trend positivo nelle immatricolazioni a GPL (+20,4%), mentre per i veicoli convertiti si è registrata una flessione di circa il 13%. A tale proposito, l’Associazione ha avanzato alle Istituzioni una specifica proposta finalizzata all’introduzione di un contributo per la conversione a gas dei veicoli circolanti omologati in una classe non inferiore a Euro 4, al fine di valorizzare le positive ricadute in termini ambientali ed economici sul comparto industriale e sul tessuto sociale. Il MIMIT ha riscontrato positivamente la richiesta, introducendo – nell’ambito dell’Ecobonus auto per il 2024 – una misura di incentivo alle conversioni a GPL e gas naturale dei veicoli già circolanti dalla classe di immatricolazione da Euro IV in su.

Nel 2023, anche la rete di rifornimento ha segnato una crescita (oltre 4.600 punti vendita sull’intero territorio nazionale, isole comprese). L’attuale congiuntura sta poi garantendo una maggiore stabilità del prezzo del GPL rispetto alle altre fonti ed una sua migliore competitività.

Per quanto riguarda la disponibilità di prodotti bio e rinnovabili, si segnalano i risultati di due nuove ricerche, condotte da Innovhub di Milano e dal Politecnico di Milano, che hanno studiato una miscela innovativa composta da GPL/bio-GPL/dimetiletere rinnovabile testandola sia in laboratorio che su strada, estendendo poi i risultati delle prove all'interno di un'analisi sul ciclo di vita (LCA). Nell'ambito di questa analisi, le caratteristiche e la sostenibilità ambientale della miscela sono state comparate con quelle della benzina e del vettore elettrico, evidenziando come da un punto di vista della riduzione delle emissioni di gas climalteranti la miscela possa essere una soluzione immediata, con benefici paragonabili a quelli del vettore elettrico. I risultati, inoltre, dimostrano che la miscela risulta più sostenibile anche del vettore elettrico su 12 delle 16 categoria di impatto ambientale indagate.

GNL

Nel 2023 si è registrata una ripresa contenuta della domanda di GNL per usi finali, pari al +15% rispetto al 2022. Per quanto riguarda il settore dei trasporti si è registrato un calo nelle immatricolazioni dei camion alimentati a GNL (circa 218, rispetto ai 686 rilevati nel 2022). A fronte di questa situazione l’Associazione sta lavorando per l’introduzione di un credito d’imposta strutturale sugli acquisti di GNL per ridurre l’economia d’uso del mezzo ed incentivare quindi le imprese di autotrasporto all’acquisto di mezzi pesanti alimentati a GNL/bioGNL. Accanto a ciò, Assogasliquidi ha sottoposto alle Istituzioni l’esigenza di un incremento rilevante delle disponibilità del c.d. Fondo investimenti per accelerare lo svecchiamento del parco mezzi con veicoli ad alta sostenibilità ambientale alimentati a GNL/bioGNL.

Per contro, l’infrastruttura di distribuzione continua a mostrare una certa dinamicità, registrando un aumento dei punti vendita per il rifornimento di mezzi pesanti pari a 159 stazioni di servizio (+19 unità rispetto al 2022).

Vanno poi aggiunti 12 ulteriori depositi di GNL asserviti al rifornimento di mezzi leggeri.

Con l’entrata in funzione del primo deposito “Small Scale”, si registra una forte espansione dei depositi asserviti a reti canalizzate, pari a 70 unità (15 nuovi depositi avviati nel corso dell’anno).

Infine, si registrano incrementi anche tra i depositi asserviti alle utenze offgrid (52 unità, +4 rispetto a quelle dell’anno precedente).

Nel 2023 si conferma l’interesse da parte dei diversi stakeholder nello sviluppo del GNL, che si pone quale soluzione alternativa per il settore navale già pronta e disponibile soprattutto in relazione agli ambiziosi obiettivi ambientali del Pacchetto “Fit for 55”. In questo senso, Assogasliquidi sta continuando a collaborare con tutte le Istituzioni e gli stakeholder coinvolti per il completamento di quanto ancora necessario dal punto di vista normativo e tecnico per il supporto del settore, proponendo apposite iniziative finalizzate allo sviluppo del bunkeraggio marittimo a GNL, sia come carburante per la navigazione che come soluzione per i servizi energetici a bordo della nave.

In tal senso il Piano del mare per il triennio 2023-2025, risultato della sinergica azione di coordinamento, programmazione ed indirizzo strategico svolta dal Cipom in collaborazione con diversi stakeholders, tra cui Assogasliquidi, valorizza il GNL e il bioGNL come soluzione pronta e disponibile per il processo di transizione energetica.

Il 2023 si è caratterizzato anche per la conferma dell’impegno delle imprese negli investimenti per far crescere la rete infrastrutturale italiana di approvvigionamento del prodotto, potendo contare sulle risorse stanziate dal Piano nazionale complementare al PNRR.

Assogasliquidi



SERVIZI ALL'INDUSTRIA CHIMICA

IL SETTORE

Molti sono i servizi fondamentali per i quali l’industria chimica si deve appoggiare a partner esperti ed affidabili, con conoscenze specifiche del settore.

L’industria chimica gestisce, infatti, prodotti e processi produttivi molto complessi, che richiedono, lungo l’intero ciclo di vita, procedure altamente specializzate dal punto di vista della sicurezza, della tutela della salute e degli impatti ambientali. Dalle prime fasi della progettazione, prodotti e impianti hanno peculiarità che devono essere gestite integrando molteplici competenze e professionalità: servono conoscenze tecnico scientifiche, ma anche una approfondita e sempre aggiornata conoscenza della normativa applicabile ad ogni singolo settore produttivo, conoscenza delle filiere e adeguate valutazioni sulla logistica, per citare le principali.

Le imprese chimiche si affidano a personale interno caratterizzato da competenze e multidisciplinarietà, ma hanno anche necessità di appoggiarsi a professionisti esterni che offrono servizi su specifiche aree. Consulenti in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, operatori specializzati nel trasporto di merci pericolose, esperti nella gestione delle emergenze ambientali, laboratori di analisi, fornitori di servizi per la gestione dei rifiuti, società che si occupano di bonifiche ambientali, esperti che supportano le imprese nell’adempimento della legislazione sui prodotti chimici (Regolamenti REACH e CLP, in primis).

L’ATTIVITÀ DELL’ASSOCIAZIONE

L’Unione europea sta aggiornando numerosi provvedimenti legislativi e creando nuove disposizioni che incideranno sull’organizzazione e sull’operatività delle imprese chimiche: saranno di sicuro impatto, in primo luogo, i Regolamenti REACH e CLP, ma anche le Direttive sulle emissioni industriali (IED), su rifiuti e imballaggi, sul Corporate Sustainability Reporting e sui Green Claims, oltre al nuovo Regolamento sull’Ecodesign dei prodotti sostenibili.

Aderendo a Federchimica tramite il Gruppo SERCHIM, le imprese di servizi hanno la possibilità di vivere le evoluzioni dell’industria chimica e delle complesse normative che ne regolano l’attività; possono portare la propria esperienza ai tavoli di lavoro fra imprese e autorità, con l’obiettivo comune di identificare le criticità e proporre possibili soluzioni. Seguire tali sviluppi insieme ai settori clienti può costituire anche un fattore di successo per lo sviluppo di prodotti e iniziative, in linea con gli orientamenti dettati delle novità normative e con l’evolversi delle esigenze del mercato.

Aispec



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